La bambina psicopatica che voleva accoltellare i genitori adottivi
È pacifico che la nostra prima parte dell’infanzia ci segnerà a vita, a ragione di ciò è fondamentale che almeno nelle prime fasi della vita, questo periodo sia il più emotivamente sano in famiglia. Quando questo non accade, i risultati sono spesso tragici. La madre di Beth Thomas perse la vita quando lei aveva appena un anno e l’affidamento al padre fu l’inizio della sua tragedia. Il padre infatti, abusò di lei e del fratello fino a quando non gli furono tolti dagli assistenti sociali e affidati ad un’altra coppia che non riusciva ad avere figli. Per loro, una coppia di cristiani praticanti, i due bambini furono un autentico dono. Tuttavia Beth iniziò da subito a manifestare segni di malattia mentale come quando raccontava al psicologo gli incubi in cui “un uomo cadeva sopra di lei e la feriva con una parte di sé” o dove affermava che avrebbe voluto pugnalare i genitori adottivi.
Il ricovero
Alla luce di questa situazione Beth fu ricoverata in un servizio di psichiatria dove le diagnosticarono un disturbo dell’attaccamento, un modello di comportamento tipico dell’età evolutiva che, se disfunzionale, può portare a enormi problemi relazionali, fino a casi estremi come quello di Beth che non solo non era in grado di relazionarsi con le altre persone ma che manifestava aggressività fino al desiderio di fare del male ai propri genitori adottivi. Solo un lungo lavoro relazionale da parte dei psicologi del centro in cui la bambina era ricoverata riuscì a garantirle un futuro sano e integrato in società. La strategia fu di rieducarla a mantenere le regole e le abitudini tipiche della società, con sempre meno rigidità.
Beth da bambina psicopatica a infermiera di successo
Il duro lavoro degli psicologi e della stessa Beth le valsero la capacità di adattarsi nella società, di controllare i suoi sentimenti e acquisire consapevolezza di sé e delle altre persone. Il caso, famoso nell’ambiente della psicologia, solleva ancora molti dubbi: la bambina è riuscita a vincere i suoi demoni o ha solo imparato a fingere e a controllare i propri impulsi? Alcuni terapeuti denunciano che il lavoro fatto sulla bambina si sia limitato solo sul comportamento esteriore e sulle loro conseguenze, senza indagare e trattare il dolore, il trauma e l’odio che la povera piccola ha covato per tutta la sua vita. Eppure, Beth Thomas oggi è un’infermiera di successo, amata dai colleghi e sempre sorridente, che tiene conferenze sui disturbi dell’attaccamento e a cui hanno dedicato film e documentari alla sua edificante e difficile storia. Il caso di Beth, da bambina psicopatica a infermiera di successo, può farci riflettere sull’importanza di un ambiente famigliare sereno dove i bambini possano crescere in salute e quanto gli infermieri possono contribuire a questo, soprattutto grazie alla crescita sul territorio degli Infermieri di famiglia che possono prenderle in carico e aiutarle in questo difficile percorso.
Autore: Dario Tobruk
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