In Italia ci sono OSS che vengono ‘promossi’ a infermieri (VEDI) e… Infermieri che, oltre a fare gli OSS in chissà quante realtà (VEDI), si ritrovano a essere utilizzati come medici di base.
Avete capito bene: ad annunciare quest’ultima follia, travestita da sperimentazione in alcune Asst lombarde, è stata la vicepresidente e assessore al welfare della Lombardia Letizia Moratti, intervenuta ieri mattina al convegno Sidmi (Società italiana per la direzione e il management delle professioni infermieristiche).
Infermieri come supplenti dei medici
Sembra infatti che, secondo quanto spiegato dalla Moratti, gli infermieri avranno “un ruolo determinante nella nuova sanità che stiamo costruendo”, soprattutto “in tema di cure primarie, offrendo supporto e supplenza per affrontare la carenza di medici di medicina generale. Una sperimentazione in corso presso alcune Asst e che sarà oggetto di valutazione”.
Una trovata che, così come è stata raccontata dalla vicepresidente, risuona come decisamente inquietante. Va bene provare a risolvere, più o meno goffamente (VEDI il Super OSS del Veneto), la carenza di personale sanitario causata da decenni di colpevole immobilismo, ma… Adesso bisogna addirittura assistere a pericolose “Supplenze” tra professionisti diversi?!
La diagnosi e la prescrizione della terapia non sono atti di esclusiva competenza medica? Cosa c’entra, in questo senso, la figura infermieristica? Possibile che l’unica strada per far fronte alle imbarazzanti e colpevoli carenze del nostro sistema sanitario sia quella di di attuare qua e là abusi professionali più o meno mascherati?
Supplenze “temporanee”
Nel pomeriggio (sempre di ieri), Letizia Moratti ha provato a fare chiarezza sulle sue roboanti dichiarazioni mattutine: “Più delle sperimentazioni che riguardano una supplenza degli infermieri sui medici di medicina generale, e mi auguro siano supplenze temporanee e brevi, il mio auspicio è che si arrivi più rapidamente possibile a una ridefinizione organizzativa dei medici di medicina generale che permetta alle Regioni di individuare gli ambiti in cui i medici di base sono necessari”.
E la toppa sembra essere addirittura peggio del buco.
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