Intanto che il Ministro della Salute annuncia (di nuovo) che “dobbiamo mettere più risorse sul fondo sanitario nazionale” (VEDI), seguitano ad arrivare da tutta Italia notizie emblematiche circa le condizioni del nostro SSN.
Sola e stremata
L’ultima, in ordine di tempo, arriva dal Perrino di Brindisi: un’infermiera, da sola e stremata, sarebbe stata ‘costretta’ a seguire le pazienti del reparto di ostetricia, quelle di un’altra ala della stessa unità e, a causa di una situazione di urgenza, anche il degente ricoverato nella stanza in cui vengono assistiti e curati i detenuti.
Il turno ai confini della realtà avrebbe avuto luogo nella notte tra l’8 e il 9 agosto scorso e, secondo quanto raccontato da La Gazzetta del Mezzogiorno, potrebbe rappresentare solo la punta di un iceberg composto da tantissime situazioni sommerse.
Una delle tante situazioni a rischio
Come spiegato da Francesco Pollasto (Cgil), che ha inviato alla Asl una dettagliata segnalazione sull’accaduto (al momento senza risposta), “Si tratta solo di una delle tante situazioni limite”.
Il sindacalista, racconta che “quella notte c’era una sola infermiera in turno per prendersi cura delle pazienti ricoverate in Ostetricia sia nell’ala Covid e quindi positive, sia nell’ala non covid. Una situazione difficilmente gestibile già da se.
Ci sarebbero dovute essere almeno una infermiera per ala. Considerate che per i percorsi covid in Ostetricia sono calcolati 800 metri da fare e poi uno deve spogliarsi e cambiarsi nuovamente per mantenere la sicurezza. Quindi la gestione non può essere affidata ad una sola persona”.
Spremuti come limoni e poi… Parafulmini
E poi è arrivata anche un’urgenza imprevista (o forse no…?): “Purtroppo un paziente della ‘stanza 100’ con necessità di cure chirurgico-vascolari ha avuto bisogno di soccorso e l’infermiera ha dovuto prestare soccorso anche a quest’ultimo paziente”.
Perciò, a causa dell’insostenibile carenza di personale i nostri ospedali, tenuti a galla fino ad oggi da chi adesso non ce la fa proprio più, boccheggiano: “il Perrino sta implodendo, manca personale dappertutto. E questo la gente lo deve sapere, perché poi queste persone non solo arrivano da anni pesantissimi in cui sono stati spremuti come limoni per l’emergenza pandemica e ora continuano a farlo anche più di prima, ma anche perché inevitabilmente diventano il parafulmine contro cui si scarica tutta l’insoddisfazione dei pazienti per l’inadeguata risposta al bisogno di salute che hanno” sottolinea il rappresentante Cgil.
“Non ce la faccio più”
Che conclude: “La gente rischia di impazzire, si sottovaluta lo stress da lavoro correlato che aumenta il rischio clinico del paziente. Ieri un’altra infermiera ha lasciato il turno in lacrime, piangeva e diceva: ‘Non ce la faccio più’, possiamo tollerare tutto questo?”.
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