qui l’articolo imputato e la possibilità di un commento misurato 😉
Secondo Repubblica.it sezione Torino, il progetto finanziato dall’Unione Europea in cui 4 infermiere si occuperanno della popolazione geriatrica non devono essere chiamate infermiere di comunità, territoriale, di famiglia o anche geriatriche.
No, il termine giusto per delle professioniste simili è infermiere badanti…
Eppure l’articolo era anche ben scritto e per nulla offensivo. Cadere in un errore simile, secondo la nostra redazione è il sintomo di una profonda ignoranza del lavoro dell’infermiere e del continuo pregiudizio professionale che ancora subiamo quasi ogni giorno.
Infermiere badanti, non è un errore!
E se qualcuno fosse tentato di supporre che tra l’autore e il social media manager ci fosse una differenza sostanziale e che sicuramente l’autore nel suo bel articolo mai e poi mai avrebbe fatto un simile errore, ecco la prova che fa cadere questa teoria:
Il contenuto è stato etichettato con il tag “infermiere badanti“, prova che l’autore avesse proprio questo in mente e farsi trovare su internet con questa keyword.
Cosa dire?
Bastava un pizzico di attenzione in più e l’articolo sarebbe stato componente di crescita per migliaia di persone che ogni giorno si impegnano ed evolvere nella propria professione. Eppure basta un attimo e si diventa badanti, in barba a decenni di lotta e di crescita.
Ma se per errore vi chiamassimo: “Pennivendoli”, “Giornalai”, “Edicolanti”, “Imbrattacarte”, come vi sentireste?
La redazione di DimensioneInfermiere chiede alla pagina di la Repubblica Torino di scusarsi con tutti gli infermieri per l’offesa. Non ci sono scuse.
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