A seguito della nuova disciplina le ferie previste per gli infermieri saranno calcolate sulla base di nuove variabili, particolare peso avranno in tal senso: la valutazione della produttività, i giorni di malattia e le differenze tra unità operative dei presidi ospedalieri. Alla PA spetterà comunque l’ultima parola sulla concessione specifica.
La riforma Madia interviene quindi sul calcolo delle ferie, ma vediamo nel dettaglio in cosa si traduce tutto questo:
In primo luogo un’importante novità attiene alla possibilità di chiedere dei permessi ad ore, concessi sulla base di motivi personali o familiari con un limite definito di ore di permesso al mese.
Per i dipendenti della PA le ferie saranno conteggiate sulla base di un giorno e mezzo al mese, e l’altro giorno e mezzo sarà concesso su base discrezionale delle PA. In quest’ottica grande rilievo sembrerebbe acquisire il presidio di riferimento del singolo lavoratore; spetterà alla singola PA disporre delle ferie, con annessa la possibilità di procrastinare all’anno successivo il riposo compensativo.
Dato allarmante è anche quello attinente alle ferie estive che, secondo il calcolo fatto da “Infermieristicamente”, parrebbero essere diminuite della metà, passando dagli attuali 15 giorni ad una sola settimana.
Una situazione di allarme resa ancor più grave se si collocano tali interventi all’interno del quadro generale in cui sono costretti a lavorare i nostri infermieri e più nel complesso i dipendenti della PA. La riforma Madia potrebbe ridurre le possibilità di godere del giusto riposo, entrando così in contrasto con la base di alcuni principi costituzionalmente garantiti, in particolare la Costituzione prevede all’art 36: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi.
In quest’ottica non sorprendano le palesate intenzioni di rivolta da parte dei dipendenti della PA, che potrebbero concretizzarsi in manifestazioni contro la riforma e i principi da questa espressi.
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