Aggredita infermiera del 118 al grido di: “Sta scema non capisce un c****”


Continuano le aggressioni ai danni degli operatori sanitari, soprattutto infermieri, che fanno i salti mortali per curare e aiutare la popolazione; intanto che si trascinano in un sistema che ormai è fatto di inefficienze, di carenze e di tanta confusione.

E un nuovo episodio, proveniente di nuovo dalla Campania (da Acerra), è stato raccontato dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate. Trattasi di un’aggressione verbale ai danni di un’equipe del 118, intervenuta per prestare soccorso a una giovane colpita da crisi epilettica.


Queste le parole del portavoce dell’Associazione, affidata ai social: «Ore 00.20 il 118 di Casalnuovo viene allertato per un neurologico codice giallo ad Acerra, per riferite crisi epilettiche in soggetto giovane con pregressi.

Giunti sul posto trovano una paziente di circa 30 anni stesa nel proprio letto, vigile e cosciente, in evidente stato ansioso. Si rilevano parametri vitali e nel mentre, la madre pretende somministrazione di valium “pcché je stong sul je e comm cià faccj sta serenga” (“vivo da sola e non posso farle la siringa”).


L’equipaggio cerca di spiegare che la somministrazione di valium va fatta con crisi epilettica in corso, ma la signora insiste che l’operatrice con cui ha parlato a telefono le ha assicurato “mo venen i uagliun e ce fann a serenga” (cosa poco credibile sia per il dialetto che per la ‘rassicurazione’).

All’ennesima spiegazione che non si può somministrare valium senza necessità la signora, rivolgendosi all’autista/soccorritore esclama: “piglet sta scema ca nun capiscj nu cazz e puortatell primm che a vatt”, riferito alla infermiera, rifiutando persino di fornire generalità della figlia. Visto che nessuno ci tutela c’è una unica soluzione; FUGGIRE DALLA PRIMA LINEA!».

FORMATO CARTACEO

Guida al monitoraggio in Area Critica

Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio.   A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.

a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | Maggioli Editore 2015

Alessio Biondino