Un vero e proprio scandalo, figlio dell’insostenibile carenza di personale infermieristico e della “fame” di personale straniero per compensare (chissà come…) le carenze, arriva da Agrigento in seguito all’inchiesta giornalistica di Repubblica “Bosnia Gate”.
Una decina di studenti infermieri, che dal 2022 svolgevano regolarmente il proprio tirocinio presso gli ospedali della provincia, si sono visti bloccare il proprio percorso dall’Asp senza se e senza ma. Il motivo? L’ente da cui provengono (il dipartimento di studi europei “Jean Monnet”, con sede a Lugano e convenzionato con l’università di Gorazde, Bosnia) non risulta accreditato al Ministero dell’Istruzione.
In pratica, rilascerebbe titoli di studio (tra cui la laurea in Infermieristica!) non riconosciuti dal Miur e che non hanno perciò “alcun valore né ai fini accademici né ai fini professionali”. Eppure, i suoi studenti potevano contare (non si sa bene perché) su tirocini in numerosi enti pubblici come, appunto, anche l’Asp di Agrigento.
Avete capito bene: diversi tirocinanti infermieri, non si sa bene con che tipo di preparazione, gironzolavano allegramente per i nostri ospedali pubblici ed erano a contatto con l’utenza senza alcun titolo o motivo per poterlo fare! Come è possibile? Qualcuno ha chiuso un occhio (o forse entrambi) in nome della carenza di personale, contando sul fatto che gli studenti fungono un po’ ovunque da manovalanza gratuita?
Chi avrebbe dovuto controllare i titoli partoriti dal dipartimento Jean Monnet? Chi avrebbe dovuto verificare il diritto dell’ente ad avviare relazioni istituzionali con gli ospedali pubblici?
In tal senso, meglio tardi che mai, l’Asp di Agrigento ha relazionato all’Assessorato regionale in merito alla vicenda e la Procura della Repubblica di Palermo ha aperto un’inchiesta. Il neo commissario Giuseppe Capodieci, infatti, dopo aver letto i giornali (…), ha disposto la sospensione dell’accordo e interrotto “con effetto immediato i tirocini in corso presso le strutture dell’Asp di Agrigento eventualmente avviati in virtù del rapportoconvenzionale”.
Povera infermieristica italiana. E poveri pazienti.
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