Anche ad Andria arriva “l’infermiere di processo”, dedito all’accoglienza e all’informazione in pronto soccorso


Dopo l’avvio, lo scorso ottobre, del progetto pilota di accoglienza e informazione presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Dimiccoli di Barletta, il servizio innovativo dell’“infermiere di processo” si estende da oggi anche ai Pronto Soccorso del Bonomo di Andria, sotto la direzione del dott. Ernesto La Salvia, e del Vittorio Emanuele II di Bisceglie, diretto dal dott. Donato Iacobone. Il servizio sarà disponibile dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20.


Per valutare l’efficacia di questa iniziativa nel migliorare la comunicazione tra il personale sanitario e i cittadini e ridurre potenziali rischi, è stata condotta una rilevazione tramite questionari anonimi sui livelli di soddisfazione di pazienti e familiari presso il Pronto Soccorso di Barletta. Con oltre 250 risposte raccolte, il grado di soddisfazione complessiva ha raggiunto il 90%, con il 46,7% degli intervistati che si è dichiarato “abbastanza soddisfatto”, il 22,4% “molto soddisfatto” e il 20,9% “pienamente soddisfatto”. Solo il 6,5% si è detto “abbastanza insoddisfatto” e il 3,5% “del tutto insoddisfatto”.


«Questo risultato – afferma la direttrice generale Asl Bt Tiziana Di Matteo – conferma l’importanza di fornire ai parenti e ai pazienti informazioni cliniche aggiornate, grazie a figure professionali formate per il ruolo. La presenza di un esperto nei percorsi e flussi clinico-assistenziali tipici di un dipartimento di emergenza è cruciale per rafforzare il rapporto tra sanitari e utenti. Siamo fieri di essere la prima Asl a implementare questa iniziativa, in linea con la delibera della Regione Puglia n. 1059 del 31 luglio 2024, che mira anche alla prevenzione di atti di violenza e ora ampliata ai presidi di Andria e Bisceglie. Ringrazio il personale impegnato in questa attività, fondamentale per migliorare la relazione con gli utenti e prevenire aggressioni verso gli operatori sanitari».


Il dott. Danny Sivo, responsabile della UOSVD “Sicurezza e Sorveglianza Sanitaria” e del Sirgisl, aggiunge che «come Asl Bt, nel 2024, abbiamo già avviato un percorso di formazione per la prevenzione della violenza, con un corso che ha formato oltre 800 operatori delle unità considerate “ad alto rischio”». Sivo evidenzia inoltre che dalle domande più comuni poste dai pazienti e dai familiari agli infermieri di processo è emersa una scarsa conoscenza del codice di triage assegnato, un aspetto che, soprattutto nei casi a priorità inferiore, può aumentare l’insoddisfazione per i tempi d’attesa più lunghi.


Il dott. Giuseppe Dipaola, Direttore del Dipartimento Area Intensiva ed Emergenza Asl Bt e responsabile del Pronto Soccorso di Barletta, conclude che «per migliorare la compliance dei pazienti e dei familiari, stiamo anche incrementando il numero di monitor che mostrano l’ordine di presa in carico dei pazienti in base al codice di triage. Questo sistema aiuta a migliorare la comunicazione, aumentando la comprensione dei tempi d’attesa, soprattutto per i codici a bassa priorità, e può ridurre gli episodi di violenza legati a questa problematica».

10 cose che avrei voluto sapere prima di diventare infermiere Credit Foto Canva.com ver. Pro

Alessio Biondino

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