C’è carenza di infermieri? Non si riesce più a convincerli ad accettare certe condizioni? L’attrattività professionale dell’infermieristica italiana è in caduta libera? Gli appelli alla vocazione e al sacrificio non bastano più?
Ebbene… In questo desolante panorama, anziché cercare di dare una seria sterzata in grado di rallentare la morte dell’infermieristica italiana, si continuano a proporre iniziative che sanno di “contentino” o addirittura di presa in giro. Come quella della Lombardia, che offre alloggi al personale sanitario a prezzi calmierati nella flebile speranza che i professionisti non fuggano in Svizzera.
Come sottolineato da Massimo Coppia, segretario Uil Fp Lario e Brianza, «Si tratta di una mezza vittoria. Perché noi oltre che gli alloggi a prezzi calmierati e incentivi per far comprare le case ai nostri sanitari, vorremmo destinare una Zes per incentivi economici per quanto riguarda le buste paga dei nostri dipendenti».
Gli alloggi residenziali degli enti sanitari in questione sono 843, dei quali 542 sfitti o non agibili. Vanno perciò riqualificati, grazie ai fondi all’interno del piano di bilancio, e messi a disposizione del personale.
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