Una donna 55enne di cui non si conoscono ancora le generalità, che lavora presso l’ospedale Santo Stefano di Prato, è stata denunciata dai Carabinieri per furto aggravato e frode informatica.
Ladra di bancomat
Cosa ha combinato? Come riportato da diversi organi di stampa, avrebbe rubato bancomat a pazienti morenti e, addirittura, a una donna appena deceduta.
Subito dopo i furti, la sanitaria sarebbe andata a fare spese stando ben attenta a non superare importi di 25 euro, così da non dover inserire il codice pin (che ovviamente non conosceva).
‘Titoloni’ confondenti
Una storia davvero triste, che fa indignare, arrabbiare i cittadini e per cui le forze dell’ordine stanno portando avanti tutte le indagini del caso. Il problema è che, ancora una volta, è stato gratuitamente gettato un bel secchio di fango in faccia alla categoria infermieristica italiana.
Già, perché diverse testate (tra cui ANSA, Il Messaggero, Il Corriere Fiorentino, SkyTG24) hanno pubblicato pezzi con splendidi titoloni del tipo: “Infermiera derubava pazienti in fin di vita”. Un altro bell’incentivo a non fidarsi dei professionisti sanitari e ad entrare in ospedale con una mazza in mano (VEDI), non c’è che dire.
Non è un’infermiera
Fortunatamente, però, la donna in questione non sarebbe affatto un’infermiera. E anche negli articoli presentati dallo sfavillante ‘titolone’, è spiegato più o meno chiaramente che si tratterebbe di un’operatrice sociosanitaria.
Quanti anni ancora ci vorranno prima che i giornalisti inizino finalmente a distinguere le due categorie? Di sicuro, i pastrocchi in atto in Veneto e Lombardia (Super OSS e OSS vice-infermiere) non aiutano affatto a chiarire le idee a media e cittadini…
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento