COMUNICATO STAMPA: INFERMIERI DI AREA CRITICA ED EMERGENZA EXTRAOSPEDALIERA
Aniarti (Associazione Nazionale Infermieri di Area Critica) apprende con profonda preoccupazione gli avvenimenti che nella Regione Emilia Romagna stanno interessando l’Assessorato alla Politiche per la Salute (ANSA.it).
Gli Infermieri di Area Critica, vogliono testimoniare la vicinanza al Dott. Venturi che si è sempre speso per la collettività di una Regione che, si è distinta negli anni non solo per la qualità dell’assistenza che eroga, ma per essere stata quella dove è nato il moderno Sistema di Emergenza Territoriale con la forte partecipazione degli infermieri.
Gli infermieri operanti nei servizi 118/112 oltre ad essere impegnati nell’assistenza diretta nei vari mezzi di soccorso e nelle Centrali Operative, hanno partecipato alla costruzione delle norme e delle Linee Guida che regolano il nostro sistema di emergenza-urgenza.
Chiediamo con forza che questo clima di contrapposizione, che si sta presentando anche in altre Regioni, esprimendo posizioni anacronistiche, venga abbandonato a garanzia dei diritti dei cittadini e dei professionisti.
Aniarti come espresso in precedenti comunicati stampa (Comunicato 1, Comunicato 2), ritiene che, solo attraverso un approccio multidisciplinare e multiprofessionale si possa rispondere in modo efficace alle emergenze sanitarie.
IL COMITATO DIRETTIVO ANIARTI
RAPALLO 2 Dicembre 2018
Guida al monitoraggio in Area Critica
Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio. A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.
a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | 2015 Maggioli Editore
15.00 € 12.00 €
Vedi anche:
https://www.dimensioneinfermiere.it/sanzione-medici-bologna-attacco-a-ruolo-infermiere/
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