Ansia e depressione? Potrebbe essere l’intestino infiammato

Dario Tobruk 25/10/21
Scarica PDF Stampa
Ansia e depressione potrebbero essere provocati da una meccanismo fisiologico di risposta alle infiammazioni intestinali. La scoperta, tutta italiana, apre un varco a possibili sviluppi terapeutici.

Ansia e depressione? Potrebbe essere causato dall’intestino infiammato

Che cervello e intestino si influenzassero intimamente era noto da tempo. Chi soffre di malattia croniche intestinali spesso soffre anche di depressione ed ansia, uno studio italiano descrive per la prima volta al mondo come il cervello per salvaguardarsi dagli stati infiammatori intestinali si isoli, tramite plesso coroideo, provocando stati di ansia e depressione.

Il team di ricercatrici italiane, coordinate dalla Prof.ssa Maria Rescigno, a capo del Laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas e docente di Patologia Generale di Humanitas University, ha da pochi giorni pubblicato su Science lo studio “Identification of a choroid plexus vascular barrier closing during intestinal inflammation” aprendo nuovi scenari sulla fisiopatologia che intercorre tra intestino, circolo sangugno, plesso coroideo e cervello.

Come l’intestino può influenzare il nostro umore

A descrivere il meccanismo fisiologico appena scoperto è la stessa Prof.ssa Rescigno che spiega come: “A livello del plesso coroideo abbiamo documentato il meccanismo che blocca l’ingresso nel cervello di segnali infiammatori originati nell’intestino e migrati verso altri organi grazie al flusso sanguigno. A tale fenomeno è associato un isolamento del cervello dal resto dell’organismo che è responsabile di alterazioni comportamentali, tra cui l’insorgenza di stati di ansia”. Continua: “Questo significa che tali condizioni del sistema nervoso centrale sono parte della malattia e non solo manifestazioni secondarie”.

In parole povere, il plesso coroideo è come un cancello che controlla il passaggio di nutrienti e cellule immunitarie al cervello, ma questo meccanismo era ignoto fino alla pubblicazione della ricerca: “Lo studio dimostra che tale ‘cancello’ si chiude di fronte al pericolo di una forte infiammazione intestinale per impedire il propagarsi dell’infiammazione al cervello con conseguente sviluppo di ansia e depressione” chiarisce la dott.ssa Sara Carloni una delle autrici della ricerca.


Il manuale dei caregiver familiari

Il presente volume si occupa a tutto tondo del caregiver familiare, per offrire al lettore una specifica e completa caratterizzazione sul piano culturale, sociale, giuridico ed economico di “colui che quotidianamente si prende cura” delle persone care non autosufficienti.

Nel testo vengono pertanto illustrati i benefici di legge già in atto e quelli probabili futuri (tutele previdenziali e sostegno economico).

Inoltre, vengono fornite informazioni clinico-assistenziali di base mirate all’acquisizione e allo sviluppo di abilità e comportamenti specifici per la gestione dei problemi legati alla non autonomia.

Il Manuale dei Caregiver familiari

“Ti salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”.Franco Battiato Il presente volume si occupa a tutto tondo del caregiver familiare, per offrire al lettore una specifica e completa caratterizzazione sul piano culturale, sociale, giuridico ed economico di “colui che quotidianamente si prende cura” delle persone care non autosufficienti. Questo significa farlo uscire dalle quinte e parallelamente riconoscerne il ruolo complesso ed articolato, che gli autori intendono agevolare e supportare rispondendo ai suoi diversi bisogni e diritti di conoscenza, informazione e comunicazione. Nel testo vengono pertanto illustrati i benefici di legge già in atto e quelli probabili futuri (tutele previdenziali e sostegno economico). Inoltre, vengono fornite informazioni clinico-assistenziali di base mirate all’acquisizione e allo sviluppo di abilità e comportamenti specifici per la gestione dei problemi legati alla non autonomia. Da ultimo, per rispondere all’esigenza di inclusione ed empowerment, sono stati messi a disposizione i riferimenti di servizi interattivi online, dedicati al contatto, alla condivisione e all’amicizia tra coloro che stanno sperimentando la stessa sofferenza. Il messaggio finale è che senza il caregiver familiare di certo tutto sarebbe più difficile.   Franco PesaresiÈ Direttore dell’Azienda servizi alla persona ASP AMBITO 9 di Jesi (AN). È membro di “Network Non Autosufficienza” (NNA) che realizza annualmente il “Rapporto sulla non autosufficienza in Italia” ed è autore di numerose pubblicazioni fra le quali il volume Quanto costa l’RSA (Maggioli Editore). Blog: https://francopesaresi.blogspot.com/

a cura di Franco Pesaresi | 2021 Maggioli Editore

25.00 €  20.00 €


Ora abbiamo le prove che la comunicazione intestino-cervello è alla base di una corretta attività cerebrale e questo apre importanti domande su tante altre patologie, in primis su quelle neurodegenerative” conclude la prof.ssa Michela Matteoli. Ad esempio la correlazione tra Parkinson e patologie intestinale è un campo di ricerca molto attivo, che beneficerà enormemente di queste ricerche.

Per arrivare a queste scoperte, le ricercatrici sono partite dallo studio delle pareti vascolari delle membrane cerebrali e intestinali, così da comprendere i sottili meccanismi che li correlassero. Con clamoroso successo potremmo dire.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

Fonte: www.hunimed.eu

Leggi anche:

Il microbiota intestinale può influenzare il nostro stato d’animo?

 

Dario Tobruk

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento