Auto infermieristica: confermato il servizio in Liguria

A novembre 2023 la Regione Liguria ha iniziato la sperimentazione delle auto infermieristiche: il ‘Mezzo di Soccorso Avanzato’, denominato ‘MSA 1’ , con a bordo un infermiere e un autista soccorritore, non è sostitutivo dell’auto medica ma integrativo nell’ambito del sistema di emergenza urgenza. Inizialmente il servizio è partito nelle Asl2 e Asl 4, nel savonese e nel Tigullio.

Nelle auto infermieristiche, l’infermiere è una figura opportunamente formata ed è sempre in collegamento col medico della centrale o, in altri casi, anche con il sanitario dell’automedica più vicina.

I Risultati
Dal fine del 2023, sono stati effettuati 2572 interventi, con solo il 7% che ha richiesto l’invio dell’auto medica. L’utilità del mezzo infermierizzato sta infatti anche nell’alleggerire il carico di interventi delle automediche, garantendone così l’invio sui casi più gravi.
Visti i risultati, la Regione Liguria ha annunciato tramite l’assessore alla Sanità, Massimo Nicolò, che la nuova auto infermieristica sarà estesa anche ad altre zone della Liguria, specialmente nelle aree interne, dove si sta concentrando l’attenzione.

Il 118 e il ruolo dell’infermiere
Nel 2023, il direttore del 118 Liguria Paolo Frisoni aveva salutato con entusiasmo l’introduzione del nuovo servizio: “La creazione del mezzo di soccorso a gestione infermieristica rappresenta uno storico e fondamentale passaggio nell’organizzazione dell’emergenza territoriale”.
Oggi, Frisoni conferma il suo giudizio positivo sull’operazione: “La presenza delle cosiddette auto ‘India’ sul territorio ha permesso, infatti, di ottenere una valutazione sanitaria in tempi ancora più rapidi rispetto al passato. Le emergenze in cui sono chiamate a intervenire sono molteplici e spaziano dagli eventi traumatici a quelli prettamente medici”.

Il personale infermieristico impegnato nel servizio “MSA1” è altamente formato e impegnato in un processo di formazione continua: la selezione è stata effettuata in base a criteri di scelta in base alle competenze e all’esperienza dei singoli professionisti operanti da tempo nell’ambito dell’area medica critica.