Al Brotzu di Cagliari si aggirerebbero in corsia degli ‘infermieri fantasma‘. Ma, secondo quanto denunciato dal sindacato Nursing Up in una nota, ci sarebbe ben poco di ‘horror’, in tutto questo. Se non ai danni dei pazienti e dei pochi infermieri in carne e ossa.
Fantasmi in corsia
Praticamente tre professionisti, che si sono dimessi dall’ospedale e che quindi non lavorano più presso l’azienda, ancora compaiono magicamente nei turni di lavoro della Chirurgia Generale.
Nella nota, a firma del responsabile regionale Diego Murracino, si legge: “La scrivente organizzazione sindacale si chiede come sia possibile che nei turni di lavoro della Chirurgia Generale del Brotzu di Cagliari siano ancora inseriti per tutto il mese in corso tre infermieri già fuori servizio per essersi dimessi.”
Una realtà ancora più terribile
“Nonostante ci siano state diverse segnalazioni da parte del personale infermieristico di situazioni di estrema gravità dove l’infermiere in servizio si è trovato solo in turno a garantire l’assistenza a circa 20 pazienti mentre alla carta il turno risultava coperto da un altro infermiere che nella realtà si è auto licenziato da tempo.
Gli infermieri della Chirurgia Generale si chiedono inoltre se ci sia buon senso nell’occupare il giorno precedente l’inizio del turno dell’urgenza tutti i posti letto disponibili con ricoveri non urgenti ma programmati per ritrovarsi costantemente in over booking con i pazienti ricoverati in urgenza privi del posto letto e allettati nei corridoi o in altri ambienti non idonei.”
Personale allo stremo
“Il Sindacato Nursing Up denuncia per l’ennesima volta la pessima gestione che porta allo stremo il personale e non garantisce livelli assistenziali adeguati ai pazienti ricoverati.
In conclusione il sindacato chiede che dagli schemi di turnazione della Chirurgia Generale siano rispettosi della realtà e non includano infermieri fantasma con la finalità di fingere che i turni siano coperti.
Al fine di garantire cure e assistenza adeguate il Nursing Up chiede che i ricoveri programmati siano numericamente adeguati ai posti letto disponibili e al numero di personale sanitario realmente presente in servizio”.
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