Perché ci sono due infermieri sempre al fianco di Papa Francesco?
Nelle occasioni pubbliche Papa Francesco è sempre accompagnato da tre aiutanti, di cui due sono infermieri. Ciò ha destato domande sul perché tra tutte le professioni che potrebbero accompagnare il pontefice, Francesco abbia deciso di circondarsi di infermieri. Forse per motivi di salute, o forse la stima che ha verso gli infermieri si spinge oltre e vede in questa figura un ottimo consigliere in generale?
È Dagospia che solleva la questione, perché Francesco ha sempre con sé due infermieri? La risposta del Giornale.it è chiara: non esistono motivi di salute che giustificherebbero la presenza di ben due infermieri accanto, quindi il quesito rimane aperto. O forse la logica imporrebbe una sola risposta (che i giornali non vogliono riconoscere): Francesco si fida di loro.
Professione infermiere: alle soglie del XXI secolo
Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese?
Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni.
Professione infermiere: alle soglie del XXI secoloLa maggior parte dei libri di storia infermieristica si ferma alla prima metà del ventesimo secolo, trascurando di fatto situazioni, avvenimenti ed episodi accaduti in tempi a noi più vicini; si tratta di una lacuna da colmare perché proprio nel passaggio al nuovo millennio la professione infermieristica italiana ha vissuto una fase cruciale della sua evoluzione, documentata da un’intensa produzione normativa. Infatti, l’evoluzione storica dell’infermieristica in Italia ha subìto un’improvvisa e importante accelerazione a partire dagli anni 90: il passaggio dell’istruzione all’università, l’approvazione del profilo professionale e l’abolizione del mansionario sono soltanto alcuni dei processi e degli avvenimenti che hanno rapidamente cambiato il volto della professione. Ma come si è arrivati a tali risultati? Gli autori sono convinti che per capire la storia non basta interpretare leggi e ordinamenti e per questa ragione hanno voluto esplorare le esperienze di coloro che hanno avuto un ruolo significativo per lo sviluppo della professione infermieristica nel periodo esaminato: rappresentanti di organismi istituzionali e di associazioni, formatori, studiosi di storia della professione, infermieri manager. Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese? Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni. Le voci del libro: Odilia D’Avella, Emma Carli, Annalisa Silvestro, Gennaro Roc- co, Stefania Gastaldi, Maria Grazia De Marinis, Paola Binetti, Rosaria Alvaro, Luisa Saiani, Paolo Chiari, Edoardo Manzoni, Paolo Carlo Motta, Duilio Fiorenzo Manara, Barbara Man- giacavalli, Cleopatra Ferri, Daniele Rodriguez, Giannantonio Barbieri, Patrizia Taddia, Teresa Petrangolini, Maria Santina Bonardi, Elio Drigo, Maria Gabriella De Togni, Carla Collicelli, Mario Schiavon, Roberta Mazzoni, Grazia Monti, Maristella Mencucci, Maria Piro, Antonella Santullo. Gli Autori Caterina Galletti, infermiere e pedagogista, corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.Loredana Gamberoni, infermiere, coordinatore del corso di laurea specialistica/ magistrale dal 2004 al 2012 presso l’Università di Ferrara, sociologo dirigente della formazione aziendale dell’Aou di Ferrara fino al 2010. Attualmente professore a contratto di Sociologia delle reti di comunità all’Università di Ferrara.Giuseppe Marmo, infermiere, coordinatore didattico del corso di laurea specialistica/ magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede formativa Ospedale Cottolengo di Torino fino al 2016.Emma Martellotti, giornalista, capo Ufficio stampa e comunicazione della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi dal 1992 al 2014. Caterina Galletti, Loredana Gamberoni, Giuseppe Marmo, Emma Martellotti | 2017 Maggioli Editore 32.00 € 30.40 € |
Chi sono gli infermieri sempre accanto a Papa Francesco?
I nomi degli infermieri che sono sempre accanto a Papa Francesco sono noti: Andrea Rinaldi, che si è aggiunto da poco alla corte papale e Massimiliano Strappetti, l’infermiere che, consigliandolo ad operarsi al colon, secondo il pontefice, gli avrebbe salvato la vita.
Se del primo collega non ci sono molte informazioni disponibili, dell’infermiere Strappetti si conoscono le motivazioni alla base del suo incarico. Infatti da quanto confermato da lui stesso ad una radio spagnola, il collega ha efficacemente consigliato al Papa persino quale tecnica operatoria scegliere per la sua stenosi diverticolare. Scelta azzeccata visto che dopo 10 giorni di degenza il Papa è stato dimesso. Completamente ristabilito e in forma. Lo stesso Bergoglio commentò che il Vaticano, dandolo già per spacciato, era già pronto ad avviare un nuovo Conclave.
Da quel momento Massimiliano Strappetti è diventato una figura fondamentale per Francesco, e nonostante non vi siano prove del peggioramento dello stato di salute del pontefice, non si separa mai dai suoi infermieri.
È una pura speculazione, certo, ma forse il pontefice si è circondato di infermieri al solo scopo di sentirsi più al sicuro, sia sull’aspetto medico che quello umano. Sembra strano ai giornalisti, ma è quello che gli infermieri fanno da secoli.
Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)
” Ma la Puglia è pericolosa!! “
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Ma che dice??♀️ pic.twitter.com/kc7uIst8Sw— Sabry (@Sabry09439578) November 27, 2021
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