Come medicare un’ulcera cutanea: esecuzione e procedura

Dario Tobruk 26/01/22
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L’ulcera cutanea, a differenza di una ferita chirurgica o traumatica, ha la caratteristica tendenza a non guarire spontaneamente senza interventi sanitari (come disinfezione, gestione e medicazioni) per tutta una serie di fattori.

Le procedure tipiche per medicare le ulcere cutanee, qualunque sia l’eziologia (ldd, artero-venose, ecc…), si basano su razionali scientifici che puntano al trattamento e alla guarigione. Gli interventi da mettere in campo per raggiungere questo obiettivo, quindi, non possono prescindere da questi principi senza prolungarne o addirittura peggiorarne la situazione.

Dunque, è necessario comprendere bene i meccanismi che stanno alla base di una guarigione ottimale di un’ulcera cutanea. A ragione di ciò è utile consultare anche altri contenuti che chiariscono questo aspetto:

Una volta acquisite queste conoscenze, parte fondamentale della procedura è la documentazione della valutazione e dei sintomi riferiti dal paziente sull’ulcera cutanea.

Come medicare un’ulcera cutanea

La procedura qui elencata si basa su opinioni, pareri e speculazioni che hanno l’obiettivo soltanto di essere un utile punto di partenza per gli infermieri che vogliano attuare una riflessione critica sul proprio operato.

Le procedure possono variare, spesso vengono stabiliti dalle varie equipé multiprofessionali o secondo i protocolli della azienda in cui lavorate, ma si può presupporre che certe istruzioni operative siano in qualche modo diffuse e universali.

In linea generale il cambio di una medicazione si basa su due momenti:

  1. una fase “sporca” in cui si asporta la vecchia medicazione;
  2. una fase “sterile” in cui si valuta e si tratta la lesione;
  3. infine ci si adopera a nuova medicazione.

Materiale occorrente per medicare un’ulcera

  • Guanti monouso e guanti sterili.
  • Kit per campo sterile: telino, vaschette o blow, garze sterili, ferri chirurgici, tamponi di garza.
  • Presidi, medicazioni e medicamenti: disinfettanti, medicazioni avanzate, garze grasse inerti o con principio attivo, pomate, granuli, ecc..(secondo il caso o prescrizione medica).
  • DPI: dispositivi di protezione individuale oltre ai guanti, come la visiera o il grembiule.
  • Cerotti di varie grandezza.
  • Bende.
  • Soluzione fisiologica e siringhe.

Procedura di cambio medicazione e trattamento di un’ulcera

Fase “sporca”

  • Preparare materiale occorrente e raggiungere il paziente.
  • Spiegare la procedura al paziente e garantire la privacy (chiudere la porta, allontanare i visitatori, ecc..).
  • Posizionare il materiale e il sacco dei rifiuti sanitari in modo da avere tutto accessibile.
  • Per quanto possibile: posizionare il paziente, assicurandone comunque il comfort, in modo da raggiungere agevolmente la medicazione (ad esempio in caso di ulcera sacrale, posizionate in decubito laterale). Esponete all’ambiente esclusivamente l’area da medicare.
  • Consigliato: posizionate un telino assorbente monouso alla base del letto, sotto la medicazione da sostituire.
  • Lavarsi le mani.
  • Indossare i guanti.
  • Rimuovere la vecchia medicazione, se si dimostra asciutta e comporta dolori al pz, si possono inumidire i bordi del cerotto con fisiologica, l’uso di solventi come la clorexidina (la base alcoolica scoglie il collante) non è consigliata (ma spesso funziona!).
  • Valutate i residui riscontrati sulle garze delle medicazioni:
    • se notate delle striature o macchie verdi alternate a gialle, insieme a drenaggi maleodoranti, valutate la possibilità di trovarvi di fronte a segni di infezione.
    • Notate le possibili allergie del paziente al cerotto sul tessuto perilesionale.
    • Memorizzate bene queste informazioni perché vi condizioneranno nella scelta della prossima medicazione (es. segni d’infezione locale →) le riporterete tutto nella documentazione
  • Irrigate l’ulcera cutanea con soluzione fisiologica, le siringhe vi saranno utili per creare sufficiente pressione di getto e allontanare i residui grossolani. Attenzione agli schizzi di ritorno, usate DPI idonei (occhiali, visiera, grembiule, ecc…).
  • Se prescritto e indicato, eseguite un tampone della ferita per un’eventuale a, creando una certa pressione altrimenti svilupperete in laboratorio soltanto le eventuali popolazioni batteriche superficiali e non quelle presenti sull fondo del letto dell’ulcera.
  • Smaltire nei rifiuti sanitari, insieme ai guanti usati. Infine lavarsi le mani.

Seconda fase: valutazione e trattamento.

Valutazione:

  • Valutate la localizzazione, dimensione in lunghezza e in larghezza, grado, bordi, ecc..
  • Valutate la presenza di essudato: abbondante, medio o ferita asciutta?
  • Individuare processi di infiammazione, infezione, macerazione, escara/necrosi o di guarigione (tessuto di granulazione: su un tessuto rosso vivo apparentemente sano si possono formare delle isole di tessuto bianco-rosa).
  • In seguito documenterete il tutto.

La valutazione del paziente con ulcere croniche

Questo testo, pensato e scritto da infermieri con pluriennale esperienza e una formazione specifica nel settore del wound management, propone nozioni teoriche e strumenti pratici per capire quale ulcera e in quale paziente abbiamo di fronte, e definire quali obiettivi e quali esiti dobbiamo valutare e devono guidare i nostri interventi.

La valutazione del paziente con ulcere croniche

Quando, nelle corsie dei reparti, o dai lettini degli ambulatori, oppure durante gli eventi formativi o in occasione degli stage/ tirocini dei corsi di laurea e master universitari, si pone la fatidica domanda: “Cosa serve per ottenere la guarigione di un’ulcera cronica?”, comunemente la risposta è un lungo elenco di medicazioni, dispositivi e tecnologie tra i più disparati. Oggi più che mai è invece necessario (ri)orientare l’assistenza limitata e limitante generata da questa prospettiva che non riesce ad andare oltre al “buco che c’è nella pelle”, restituendo centralità alla persona con lesioni cutanee; occorre riaffermare che il processo di cura deve essere basato su conoscenze approfondite, svincolate da interessi commerciali, fondate su principi di appropriatezza, equità, sostenibilità e in linea con il rigore metodologico dell’Evidence Based Nursing/Medicine che fatica ad affermarsi. Questo testo, pensato e scritto da infermieri con pluriennale esperienza e una formazione specifica nel settore del wound management, propone nozioni teoriche e strumenti pratici per capire quale ulcera e in quale paziente abbiamo di fronte, e de- finire quali obiettivi e quali esiti dobbiamo valutare e devono guidare i nostri interventi. Nello specifico, la prima sezione del volume affronta alcune tematiche propedeutiche alla valutazione delle ulcere croniche, offrendo al lettore una discussione approfondita sui meccanismi della riparazione tessutale normale e quelli attraverso cui un’ulcera diventa cronica; segue una panoramica di questa tipologia di lesioni cutanee. La seconda sezione entra nel dettaglio delle varie fasi in cui si articola il percorso strutturato della valutazione con cui realizzare la raccolta di informazioni e dati sulla base dei quali formulare un giudizio clinico e guidare, in maniera consapevo- le e finalizzata, gli interventi di trattamento delle ulcere croni- che, come è richiesto ai professionisti della salute di oggi.Claudia Caula, infermiera esperta in wound care. Direzione delle Professioni Sanitarie. AUSL Modena.Alberto Apostoli, podologo; infermiere esperto in wound care; specialista in assistenza in area geriatrica; specialista in ricerca clinica in ambito sanitario. Azienda ASST Spedali Civili di Brescia.Angela Libardi, infermiera specializzata in wound care. ASST Sette Laghi – Varese.Emilia Lo Palo, infermiera specializzata in wound care. Ambulatorio Infermieristico Prevenzione e Trattamento Lesioni Cutanee; Direzione delle Professioni Sanitarie. Azienda ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

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Trattamento:

  • Usate la soluzione alcoolica per disinfettare ulteriormente le vostre mani.
  • Indossare i guanti.
  • Trattare e medicare l’ulcera: in base alla prescrizione medica, lo stadio della lesione e le risorse disponibili si effettueranno trattamenti specifici.
    • Secondo il grado di essudazione si opterà per un diverso tipo di medicazione
    • Se si necessita di medicazioni particolari o diversi dalla semplice garza sterile: a questo link maggiori informazioni sulle medicazioni e i razionali scientifici per decidere che medicazioni usare per curare le ulcere.
    • Se disponibili e se formati a farlo, preferite sempre medicazioni avanzate come le medicazioni antibatteriche agli ioni d’argento per lesioni infette o alginati per quelle con essudato abbondante
  • Usare altra garza sterile fino ad appianare al livello della cute.
  • Fissare con cerotti e bendaggio e stabilizzare la medicazione.
  • Smaltire il tutto, togliere i guanti e lavarsi le mani.
  • Riposizionare il paziente, verificare ulteriori bisogni assistenziali.
  • Congedarsi dal paziente.

Documentazione del trattamento

Documentate tutto. Parte fondamentale del processo di guarigione di un’ulcera è una valutazione completa e coerente rispetto alle precedenti. Senza un’adeguata documentazione difficilmente riuscirete a fare delle buone considerazioni sul miglioramento o peggioramento dell’ulcera da pressione.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin, Twitter)

Procedura video di una medicazione

Infine un video sulla procedura eseguita in un particolare contesto aziendale, ricordo che le varie procedure differiscono tra di loro e che dovete sempre rifarvi alle linee guida, protocolli o PDTA della vostra azienda o eventualmente quelle fornite dal Ministero della Salute o da associazioni scientifiche autorevoli.

PS la procedura qui riportata non è e non può essere un parere tecnico valido per tutte le situazioni cliniche che potreste affrontare e non ha che valore informativo, in quanto è imprescindibile documentazione, valutazione e prescrizione di un medico per un trattamento adeguato. Le procedure dei video si basano su scelte locali dell’azienda, dell’equipé, o del singolo professionista. Video condiviso dal canale ufficiale del Corso di Laurea in Infermieristica di Faenza, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Scuola di Medicina e Chirurgia, Campus di Ravenna.

Per saperne di più, leggi anche:

http://www.dimensioneinfermiere.it/lesioni-da-decubito-e-ulcerazioni-diagnosi-e-trattamento/

Dario Tobruk

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