Il Sistema di Emergenza Urgenza Sanitaria:
persa una occasione
di Dott. Gaetano Romigi – Membro Direttivo Aniarti
Nonostante si dica che il valore degli Infermieri non è in discussione, o che non si vuole disperdere le competenze infermieristiche avanzate e specialistiche acquisite e messe in campo, quanto accaduto a Siena dove, per rispondere alla richiesta del Comune, si chiude il progetto dell’ambulanza infermierizzata durato 1 anno, per passare da dicembre prossimo alla nuova sperimentazione dell’ambulanza medicalizzata, sa di vero e proprio smacco e a nulla servono le morbide giustificazioni.
IL Direttore Generale dell’Ausl Toscana sud est afferma che, nonostante non siano registrate criticità, né quantomeno segnalazioni sull’inadeguatezza del servizio da parte dei cittadini, a fine anno partirà una nuova sperimentazione con il medico a bordo dei mezzi di soccorso.
La domanda che sorge spontanea è “Perché?
L’Aniarti, associazione nazionale infermieri di area critica, rileva come la sperimentazione del medico a bordo avvenga non per criticità rilevate nel sistema dell’ambulanza con soli infermieri, ma “perché lo chiede un soggetto politico”. Alla fine della “sperimentazione”, si chiede Aniarti, “quale sarà l’indicatore che il modello provato è più o meno migliorativo? La soddisfazione personale dell’Assessore o gli indici predittivi e gli indicatori di esito?
Aniarti, in qualità di Società Scientifica accreditata al Ministero della Salute, preferisce attenersi a quanto suggerisce la letteratura scientifica, all’Evidence Based Practice, alla ricerca, agli indicatori di esito ed ai criteri di appropriatezza”.
“Avere ambulanze infermieristiche – evidenzia il Presidente Fabrizio Moggia – è una scelta ed una modalità organizzativa efficace e non, come esplicitamente insinuano alcuni, di ‘recupero contabile dei costi’ e nulla toglie alla sicurezza del paziente che viene gestito in autonomia o, in caso di complessità, in sinergia tra professionisti sanitari”. In definitiva, “il modello professionale di ambulanza infermierizzata funziona e non bisogna permettere che se ne metta in dubbio la validità e la sicurezza, instillando nei cittadini il sospetto di non avere un servizio di qualità nel momento del soccorso”, conclude il presidente Aniarti.
Immaginiamo e ci auspichiamo che nei prossimi giorni il dibattito possa diventare virale e le posizioni ferme. Tutti gli Infermieri uniti dovrebbero urlare a gran voce che le parole non bastano. Ciò che serve invece è il coraggio di sostenere i sistemi quando è dimostrato scientificamente che funzionano e quando i cittadini li apprezzano. In questa occasione le istituzioni locali e sanitarie hanno perso una opportunità, quella di valorizzare la risorsa infermieristica nell’area dell’urgenza-emergenza.
Guida al monitoraggio in Area Critica
Il monitoraggio è probabilmente l’attività che impegna maggiormente l’infermiere qualunque sia l’area intensiva in cui opera.Non può esistere area critica senza monitoraggio intensivo, che non serve tanto per curare quanto per fornire indicazioni necessarie ad agevolare la decisione assistenziale, clinica e diagnostico-terapeutica, perché rilevando continuamente i dati si possono ridurre rischi o complicanze cliniche.Il monitoraggio intensivo, spesso condotto con strumenti sofisticati, è una guida formidabile per infermieri e medici nella cura dei loro malati. La letteratura conferma infatti che gli eventi avversi, persino il peggiore e infausto, l’arresto cardiocircolatorio, non sono improvvisi ma solitamente vengono preannunciati dal peggioramento dei parametri vitali fin dalle 6-8 ore precedenti.Il monitoraggio è quindi l’attività “salvavita” che permette di fare la differenza nel riconoscere precocemente l’evento avverso e migliorare i risultati finali in termini di morbilità e mortalità.Riconosciuto come fondamentale, in questo contesto, il ruolo dell’infermiere, per precisione, accuratezza, abilità nell’uso della strumentazione, conoscenza e interpretazione dei parametri rilevati, questo volume è rivolto al professionista esperto, che mette alla prova nelle sue conoscenze e aggiorna nel suo lavoro quotidiano, fornendo interessanti spunti di riflessione, ma anche al “novizio”, a cui permette di comprendere e di utilizzare al meglio le modalità di monitoraggio. A cura di:Gian Domenico Giusti, Infermiere presso Azienda Ospedaliero Universitaria di Perugia in UTI (Unità di Terapia Intensiva). Dottore Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche. Master I livello in Infermieristica in anestesia e terapia intensiva. Professore a contratto Università degli Studi di Perugia. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.Maria Benetton, Infermiera presso Azienda ULSS 9 di Treviso. Tutor Corso di laurea in Infermieristica e Professore a contratto Università degli Studi di Padova. Direttore della rivista “SCENARIO. Il nursing nella sopravvivenza”. Autore di numerose pubblicazioni su riviste italiane. Membro del Comitato Direttivo Aniarti.
a cura di Gian Domenico Giusti e Maria Benetton | 2015 Maggioli Editore
15.00 € 12.00 €
PER APPROFONDIRE:
- Borowicz A, Nadolny K, Bujak K, Cieśla D, Gąsior M, Hudzik B. Paramedic versus physician-staffed ambulances and prehospital delays in the management of patients with ST-segment elevation myocardial infarction. Cardiol J. 2019 Jul 17. doi: 10.5603/CJ.a2019.0072. [Epub ahead of print]
- Bloemhoff A, Schoonhoven L, de Kreek AJ, van Grunsven PM, Laurant MG, Berben SA. Solo emergency care by a physician assistant versus an ambulance nurse: a cross-sectional document study. Scand J Trauma Resusc Emerg Med. 2016 Jun 29;24:86. doi: 10.1186/s13049-016-0279-3.
- Nor AM, McAllister C, Louw SJ, Dyker AG, Davis M, Jenkinson D, Ford GA. Agreement between ambulance paramedic- and physician-recorded neurological signs with Face Arm Speech Test (FAST) in acute stroke patients. Stroke. 2004 Jun;35(6):1355-9. Epub 2004 Apr 29.
- https://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=76236
- https://www.aniarti.it/wp-content/uploads/2019/08/lettera-per-ministro-Grillo.pdf
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