Si è appena concluso, a Riva del Garda, il congresso nazionale della Societa’ Italiana di Andrologia (Sia). E tra i temi affrontati c’è stato quello della disfunzione erettile post Covid-19, problema sempre più diffuso e legato soprattutto al ‘long-Covid’.
Tra i sintomi del long-Covid
Il long-Covid, definito come la persistenza di sintomi dopo 12 settimane dalla negativizzazione, è un problema che coinvolge oltre il 10% dei pazienti infettati e può colpire diversi organi.
Sembra che la stanchezza perpetua sia il segno più diffuso, seguito dal non recupero di gusto/olfatto e da deficit di memoria e di concentrazione. Ma non solo: anche la disfunzione erettile può far parte dei sintomi del long-Covid.
L’endotelio dei vasi è la chiave
Come osservato da Alessandro Palmieri, presidente Sia e professore di Urologia all’università Federico II di Napoli, “Non sappiamo se la sindrome post-Covid dipenda direttamente dal virus o sia provocata dallo stress e dal trauma connessi all’infezione, tuttavia sappiamo che il virus ha fra i suoi bersagli l’endotelio dei vasi sanguigni e per questo abbiamo deciso di valutare se i farmaci per la disfunzione erettile, che agiscono proprio a questo livello, possano avere un ruolo nella gestione del long Covid”.
Uno studio all’orizzonte?
Nicola Mondaini, professore Associato di Urologia presso Università Magna Graecia di Catanzaro, ha anticipato che si sta “valutando di avviare uno studio in cui arruolare uomini con una relazione stabile in cui la disfunzione erettile e’ comparsa contemporaneamente alla diagnosi di sindrome post-Covid.”
Secondo quanto spiegato dal prof., “accanto a una valutazione psicosessuologica, i pazienti saranno sottoposti a terapia con tadalafil o placebo per 12 settimane, al termine delle quali analizzeremo l’effetto sui sintomi della sindrome oltre che sulla disfunzione erettile.
Gli obiettivi
La speranza è che pero’ il miglioramento dell’attività endoteliale promosso da questi farmaci possa non solo risolvere la disfunzione erettile in quanti la manifestano come conseguenza del Covid, ma anche alleviare gli altri disturbi connessi alla sindrome”.
Autore: Alessio Biondino
Fonte: AGI
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