Coronavirus anche sul nostro smartphone: da virale a virulento!

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Restando a casa, la nostra vita sociale è immobilizzata, ma non siamo soli: un amico sincero ci segue come un’ombra, aspetta solo il momento giusto, vuole essere riempito di attenzioni e coccole, parliamo del nostro smartphone e di chi sennò!

Il tempo non passa mai, un’infinità da trascorrere al sicuro, avvolti tra le mura domestiche con parvenza di un bunker organizzato. A volte scocciati, altre a sognare “il cielo in una stanza”, ci preoccupiamo di come passare le ore, mentre l’occhio malandrino casca sempre lì, a catturare un luccichio impostato, un tintinnìo o sfarfallìo e a chiederci: Chi mi vorrà sentire? Chi mi avrà postato, cosa? Chissà che simpatico video! Insomma qualcosa che poi io inoltrerò a tutti i miei contatti, in modo che diventi oggetto di apprezzamenti e like, così tutti si ricorderanno di me, in una lunga catena che si trasformerà in men che non si dica da virale a virulenta. Di virale infatti sorge una domanda:il Coronavirus anche sul nostro smartphone?

Coronavirus Smarphone da virale a virulento

Non pensiamo quanto veramente l’oggetto del nostro sfrenato desiderio sia  pericoloso! Pare essere un arto accessorio in più, attaccato al corpo. Lo tocchiamo circa 1.600 volte al giorno e se possibile vorremmo anche raddoppiare. Lo smartphone, ricettacolo ignobile di numerosi germi, ci guarda lì fermo sul tavolino a braccia aperte e ci invita: “Voglio starti vicino vicino. Perché non mi prendi in braccio e non mi coccoli col tuo caldo orecchio?” Ma noi forti come Ulisse al canto delle sirene dovremmo resistere, o almeno ritardarne l’abbraccio non prima di un bel bagnetto purificatore.

Sarebbe già un’azione da prevedere spesso, ma solo ora con il Coronavirus alle calcagna, ognuno si preoccupa di cosa lo circonda, di chi lo guarda, di come e cosa tocca, per paura di un possibile contagio all’ennesima potenza. La  preoccupazione purtroppo è tenuta spesso al di fuori della nostra aurea protettiva che vorremmo ci circondasse: al di fuori di questa tutto fa paura, quindi è sporco e da attenzionare, al punto da considerare, perciò, che un pezzo di noi, quasi un personale “terzo occhio”, quale lo smartphone, rimanga in eterno netto, puro e cristallino.

Voglio però pensare, che la maggior parte di noi si preoccupi anche di esso, e possa credere quanto rappresenti una fonte di trasmissione di germi, sempre e specialmente in tale periodo.Perciò pulizia, pulizia, pulizia, ma attenzione non dico della memoria e di tutta la galleria!

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Come dovremmo pulire lo smartphone?

Stafilococco aureo, Escherichia coli e tante altre pericolose infinitesime presenze, d’ora in poi avranno un compagno di giochi in più: il piccolo Covid-19. Insieme organizzeranno un party su tutta la superficie del nostro inseparabile amico Smartphone e ci inviteranno, vita natural durante, ogni volta che vorremo. È stato infatti accertato che la durata della carica virale e batterica, su alcune superfici può variare da alcune ore a giorni (pur abbattendo la carica), a seconda delle condizioni ambientali e dell’uso.

Anche Apple viene ormai incontro alle necessarie esigenze di igiene, dato che tutti i dispositivi e gadget informatici che usiamo nel quotidiano sono portatori e vettori di batteri e virus, infatti ha recentemente emanato delle informazioni utili per tutti, modificando le posizioni passate: le salviettine a base di alcol e prodotti disinfettanti ora possono essere usate. I prodotti per la pulizia potrebbero comunque danneggiare il telefono, anche con l’approvazione del produttore? Sì, ma solo se lavassimo ossessivamente lo schermo con queste sostanze.

I prodotti Apple sono composti da diversi materiali e ognuno di essi può avere requisiti di pulizia specifici. Per iniziare, di seguito possiamo trovare alcuni suggerimenti validi per tutti i prodotti:

  • Usa solo un panno morbido e privo di pelucchi. Evita panni abrasivi, asciugamani, salviette di carta o altri oggetti simili.
  • Evita di strofinare eccessivamente le superfici per non danneggiare il prodotto.
  • Scollega qualunque fonte di alimentazione, dispositivo e cavo esterni.
  • Tieni il prodotto lontano dai liquidi, se non diversamente specificato per determinati prodotti.
  • Fai in modo che non penetri umidità nelle aperture.
  • Non utilizzare spray, candeggina o abrasivi.
  • Non spruzzare detergenti direttamente sul prodotto.

Gli esperti affermano che mantenere pulito il telefono non avrà molta importanza se non si esercita una buona igiene in altri modi. Quindi ricordiamo di lavarci le mani regolarmente e di non toccarci il viso e così via, altrimenti siamo punto daccapo!

CORONAVIRUS COVID-19

La storia ci insegna che da sempre le società umane combattono, ciclicamente, la loro guerra contro le epidemie, questo nemico astuto, insidioso, implacabile, e soprattutto, privo di emozioni e scrupoli. Eppure, le società umane hanno sempre vinto. Oggi il progresso scientifico e tecnologico sembra librarsi ad altezze vertiginose. Ma, nella guerra contro le epidemie, le armi dell’umanità sono e saranno probabilmente le stesse di quelle che avevamo a disposizione quando questo inarrestabile progresso aveva appena cominciato a svilupparsi, come nel XV secolo della Repubblica di Venezia, nell’800, nei primi anni del ’900. Oggi, è vero, la comunità internazionale può contare su un’incrementata capacità di sorveglianza epidemiologica, su una solida esperienza nella collaborazione tra Stati, su laboratori in grado di identificare i virus e fare diagnosi, su conoscenze scientifiche in continuo progresso, su servizi sanitari sempre migliori, su agenzie internazionali come l’OMS, l’ISS italiano e il CDC americano. Ma oltre alle conoscenze, ai vaccini e ai farmaci, all’organizzazione dei servizi sanitari, per affrontare con successo le epidemie è molto importante il senso di appartenenza alla comunità, la solidarietà sociale e l’aiuto reciproco fra persone. Di fronte ad una minaccia sanitaria, la fiducia nello Stato e nelle scelte delle autorità sanitarie, la consapevolezza del rischio e la solidarietà umana possono aver la meglio sull’ignoranza, l’irrazionalità, il panico, la fuga e il prevalere dell’egoismo che in tutti gli eventi epidemici della storia hanno avuto grande rilevanza.     Walter Pasiniè un esperto di sanità internazionale e di Travel Medicine. Ha diretto dal 1988 al 2008 il primo Centro Collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la Travel Medicine.

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Autore: Giovanni Trianni (linkedin)

Giovanni Trianni

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