Cosa fare in caso di Colpo di Calore e svenimento improvviso per il caldo?

Dario Tobruk 27/07/21
Anche quest’anno l’estate è davvero calda, ma quali sono gli effetti del caldo e del sole sulle persone? E cosa fare in caso di colpo di calore e svenimento per il caldo? Alcuni consigli da dare ai nostri cari famigliari più fragili, come bambini e anziani per aiutarli ad affrontare la stagione estiva senza rischi o disagi.

Che effetti ha il caldo eccessivo sul corpo?

Il corpo umano nella sua magica autoregolazione ha previsto dei meccanismi fisiologici per contrastare l’aumento della temperatura corporea (vasodilatazione periferica e sudorazione) o aumentarla in caso contrario (tremori e ormoni tiroidei).
L’adulto sano senza accorgersene è costantemente condizionato da questa omeostasi termica perenne affinché la sua temperatura interna sia costante sui 36-37°.

Nei malati e negli anziani che effetto ha il caldo eccessivo?

Spesso e volentieri il paziente anziano e/o cardiopatico assume particolari farmaci tra cui diuretici e anti-ipertensivi, ora noterete che farmaci che influiscono sulla quantità di liquidi nel corpo e sulla pressione arteriosa possono associarsi ai già citati sistemi regolatori di sudorazione e vasodilatazione, provocando senso di affaticamento, vertigini o addirittura svenimenti (sincope).

Questo insieme di sintomi causati dal caldo eccessivo vengono chiamati comunemente colpo di calore o insolazione, a seconda se la causa è il caldo ambientale o il sole direttamente (ad esempio per chi rimane ad abbronzarsi nelle ore più calde).

Sincopi e lipotimie che nel paziente in terapia anticoagulante possono provocare, in caso di cadute e traumi correlati, difficili complicazioni da gestire.

Nei casi peggiori la costante disidratazione può comportare gravi perdite di potassio e magnesio, che nel paziente cardiopatico in cui il tessuto cardiaco è già stato compromesso dalla malattia potrebbe aumentare il rischio di eventi aritmici.

Cosa fare per prevenire i colpi di calore in estate?

Per prevenire i colpi di calore e i rischi del caldo, devi sempre:
  • Controllare e favorire l’idratazione tuo e del tuo famigliare. L’assenza di senso della sete nell’anziano non è un fattore attendibile di buona idratazione, quindi dovrai ricordargli di bere più volte durante il giorno.
  • Favorire una corretta alimentazione per compensare le eventuali perdite di sali minerali, magari preferendo cibi freschi, leggeri e ricchi di nutrienti.
  • Garantire un abbigliamento adeguato alle condizioni ambientali. Es. la nonna anziana con lo scialle in lana anche in estate è per lo più dovuto a diverse disregolazioni nel sistema termorecettoriale dell’anziano, che non percepisce correttamente la propria temperatura e l’ambiente. Se lo ritenete doveroso, invitatele a scoprirsi un po’.
  • Evitare assolutamente l’esposizione nelle ore più calde al sole, luoghi eccessivamente affollati o il mantenere la posizione eretta per lunghi periodi. Quindi la situazione da evitare è quella della tipica festa paesana estiva, in cui si sta per molte ore in piedi attraverso folle oceaniche di gente nelle ore di punta del caldo (anche per evitare i contagi durante la pandemia).

Cosa fare in caso di svenimento da colpo di calore?

  • Se avete a disposizione uno sfigmomanometro elettrico o manuale e siete in grado di usarli, rilevate i parametri vitali come la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la frequenza respiratoria, la temperatura corporea interna (magari con un termometro timpanico).
  • Allertate il medico in caso di ipotensione costante, che dopo visita modulerà la terapia diuretica e anti-ipertensiva in base ai parametri riscontrati.
  • Se il famigliare sviene in seguito ad un colpo di calore deve essere allertato il 112 ( o 118 in base al modello di emergenza territoriale della propria regione). Durante l’attesa dell’arrivo dell’ambulanza:
    • In caso di svenimento o malore, accompagnare, in sicurezza e cautela, l’infermo al livello del pavimento, sollevare le gambe per favorire il ritorno venoso (effetto Trendelenburg) solo se non è precedentemente rovinato a terra (c’è sempre il rischio che si sia rotto qualcosa!).
    • Se possibile procurate dell’ombra con dei teli o ombrelli
    • Rimuovere i vestiti per favorire la traspirazione e la dissipazione del calore con l’ambiente.
    • Imbibire di acqua fredda degli asciugamani e spugnare o avvolgere il famigliare svenuto con impacchi freddi sulla testa, sul collo, sui polsi, sui piedi e sull’inguine.
    • Controllare sempre la frequenza cardiaca e respiratoria. Se in possesso di sfigmomanometro controllarla costantemente.
    • Favorite con cautela l’idratazione solo se il paziente è ritornato pienamente cosciente ed è in grado di sollevarsi temporaneamente per idratarsi.
    • Attendete il soccorso.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

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Assistere a casa

Da chi svolge quotidianamente un lavoro a contatto con le persone malate e i loro contesti famigliari, e che affronta con loro tutto quello che può accadere dentro le case durante l’assistenza domiciliare, nasce questo agile e utilissimo manuale. Non è un testo enciclopedico, non vuole avere, per spirito degli autori stessi, la presunzione di risolvere qualsiasi problema si possa presentare nel corso dell’assistenza domiciliare. Un’assistenza domiciliare non può prescindere dalla possibilità di effettuare a domicilio le cure necessarie ed eventuali esami diagnostici. per questo c’è bisogno di creare un équipe ben addestrata di sanitari coordinati fra loro, di assicurare una reperibilità 24 ore su 24, e di avere la certezza di una base di riferimento, fulcro importantissimo, quale la famiglia e i volontari. Proprio loro infatti rappresentano il raccordo essenziale tra il paziente e il professionista. spesso si trovano a confrontarsi con una realtà diversa, piena di incognite. Devono essere edotti sui diversi aspetti della malattia ma è fondamentale che conoscano il confine entro cui muoversi e quando lasciar posto al personale sanitario. Conoscere significa non ignorare e non ignorare significa non aver paura: una flebo che si ferma non deve creare panico nei famigliari o nel volontario, anche perché essendo loro il punto di riferimento per il paziente sono loro i primi a dare sicurezza e questo avviene solo se si conoscono i problemi. Il testo cerca perciò di porre l’attenzione sulle necessità più importanti, sui dubbi più comuni, sulle possibili situazioni “difficili” che a volte divengono vere urgenze, non dimenticando i piccoli interrogativi che spesso sono sembrati a noi stessi banali ma che, al contrario, sono stati motivo di forte ansia non solo per il paziente ma anche per i famigliari e per i volontari alle prime esperienze. Giuseppe Casale, specialista oncologo e gastroenterologo, è fondatore dell’Associazione, Unità Operativa di Cure Palliative ANTEA, di cui è anche Coordinatore Sanitario e Scientifico. Membro di molte Commissioni del Ministero della Sanità in ‘Cure Palliative’, è autore di diverse pubblicazioni, nonché docente in numerosi Master Universitari. Chiara Mastroianni, infermiera esperta in cure palliative, è presidente di Antea Formad (scuola di formazione e ricerca di Antea Associazione), e membro del comitato scientifico dei Master per infermieri e medici in cure palliative dell’ Università degli studi di Roma Tor Vergata.

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