Tra certificazioni false e ‘no pass’
C’è anche chi scende in piazza perché pretende di fare ciò che vuole nonostante non sia in regola con l’immunizzazione anti-Covid e chi vende certificazioni fasulle spacciandole per reali e funzionanti (VEDI), ma per certi versi questo era ampiamente prevedibile.
Fatto sta che tra qualche giorno inizieranno i controlli, che speriamo siano veri e capillari, perché affidarsi solo al senso di responsabilità degli italiani… Molto spesso non basta. Ma cosa si rischia davvero? Quali saranno le sanzioni per chi verrà fermato in ‘luoghi proibiti’ senza Green Pass?
Le sanzioni
Multe salate, che vanno da 400 a 1000 euro, sia a carico del cliente sia dell’esercente. Il decreto prevede infatti che “i titolari o i gestori dei servizi e delle attività sono tenuti a verificare che l’accesso ai predetti servizi avvenga nel rispetto delle prescrizioni”.
E nel caso in cui cittadino e esercizio siano recidivi? Palazzo Chigi ha fatto sapere che se la violazione viene reiterata per 3 volte in 3 giorni differenti, “l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”.
Anche chi presenterà certificazioni truffaldine (i furbetti di cui sopra sono avvisati), sia digitali sia cartacee, non si salverà.
I controlli
Come verranno eseguiti i controlli sulla popolazione? Il decreto stabilisce che i Green Pass saranno passati al setaccio tramite la app ‘VerificaC19’, sviluppata dal Ministero della Salute attraverso Sogei.
Semplicemente, il gestore del locale (per fare un esempio) inquadrerà il QR code del cliente tramite l’app e il gioco è fatto: se il documento risulterà valido, comparirà una spunta verde col nome, il cognome e la data di nascita della persona ‘identificata’. Ovviamente, il controllo potrà definirsi completo solo una volta che l’esercente avrà visionato anche il documento di identità.
L’applicazione sarà anche in grado di rilevare anche se il Green Pass è scaduto, non ancora attivato, se in quel momento non sono ancora passati 14 giorni dalla somministrazione della prima dose di vaccino e anche se… La certificazione non è valida in quanto falsa.
Chi potrà controllare?
Come sottolineato da Altroconsumo, “rientrano tra questi i pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni, il personale addetto ai servizi di controllo delle attività di intrattenimento e di spettacolo in luoghi aperti al pubblico o in pubblici esercizi, i soggetti titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi per l’accesso ai quali è prescritto il possesso del certificato verde nonché i loro delegati, il proprietario o il legittimo detentore di luoghi o locali presso i quali si svolgono eventi e attività per partecipare ai quali è prescritto il possesso del green pass nonché i loro delegati e i gestori delle strutture che erogano prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali per l’accesso alle quali, in qualità di visitatori, sia prescritto il possesso della certificazione verde (nonché i loro delegati)”.
La revoca
Quindi chi l’ha ottenuto può definirsi totalmente libero e al sicuro da ogni tipo di restrizione futura? No: il Green Pass può essere revocato in qualsiasi momento. I motivi? Se il servizio sanitario dovesse comunicare alla piattaforma nazionale la positività al Covid-19 di una persona vaccinata o guarita dal virus, la piattaforma genererebbe una revoca del Green pass eventualmente già rilasciato alla persona e ancora in corso di validità, “inserendo gli identificativi univoci nella lista delle certificazioni revocate e comunicandoli al gateway europeo”. In questo caso la piattaforma invierà al contagiato una notifica della revoca del certificato verde.
Autore: Alessio Biondino
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