Cosa vuole fare il ministro Schillaci con gli infermieri italiani? Se lo domanda, in un nuovo comunicato a firma del presidente nazionale De Palma, il sindacato Nursing Up.
«Quanto contano gli infermieri italiani per il nostro Ministro della Salute? Ma soprattutto quali sono le reali intenzioni di Schillaci in relazione alle nostre legittime istanze, emerse più che mai con lo sciopero del 5 dicembre scorso e con il corteo di Roma, fianco a fianco con i medici?
Siamo di fronte a quesiti che appaiono, a nostro avviso, assolutamente ragionevoli e plausibili, le cui risposte non dovrebbero tardare ad arrivare. Non è questo il momento delle inutili polemiche, non saremo certo noi a cercare lo scontro con un Governo a cui abbiamo posto e continuiamo a porre delle richieste ben precise, con il quale siamo da sempre pronti a collaborare e dal quale, il Ministro su tutti, ci attendiamo azioni concrete.
Proprio per questo, quanto emerge dalle ultime dichiarazioni di Schillaci, ci appare decisamente come un passo indietro. Il Ministro parla apertamente di necessità di arrivare a stipendi più alti nella sanità, ma non si riferisce direttamente agli infermieri. Non ci nomina quasi mai in modo diretto, raramente si prodiga nel discutere di una problematica che ci riguarda in modo specifico. E non sono certo poche!
Siamo in un momento storico delicatissimo, dove ancora una volta ci preme sottolineare che sono gli infermieri, i professionisti dell’assistenza, a pagare più di tutti i disagi e la disorganizzazione di una sanità sempre più in crisi profonda.
È sotto gli occhi di tutti che la carenza di infermieri continua a essere la spada di Damocle del nostro SSN, rappresenta una delle ragioni profonde della palese incapacità delle nostre strutture di gestire in modo adeguato il surplus di pazienti nel momento dell’emergenza influenzale, nel momento delle nuove sfide da affrontare. Non dimentichi, poi, il nostro Ministro, che la maggior parte delle aggressioni, nell’ambito di quella che è oggi una pericolosa escalation di violenze, i dati in tal senso sono schiaccianti, riguardano gli infermieri.
E allora ci saremmo aspettati, siamo sinceri, ora più che mai, da parte del nostro Ministro, nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, quanto meno parole e contenuti che dimostrassero la sua vicinanza alla nostra causa, ma soprattutto la volontà di considerarci al centro di un progetto di ricostruzione della sanità italiana.
Ce lo dica allora apertamente il Ministro Schillaci, ci faccia capire finalmente quanto contano davvero i professionisti dell’assistenza per questo Governo, in un frangente in cui appare più che mai evidente che senza gli infermieri e gli altri professionisti sanitari ex legge 43/2006, la sanità italiana non ha affatto speranze di ripartire».
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