Indice dell’articolo
- Cosa fa e come diventare infermiere prelevatore?
- Chi altro può eseguire prelievi venosi?
- Biologi e ostetriche possono eseguire i prelievi?
- Qual è lo stipendio di un infermiere prelevatore?
- Come trovare lavoro come infermiere prelevatore?
- Cosa deve fare e saper fare un infermiere prelevatore?
- Quali argomenti deve conoscere un prelevatore?
Cosa fa e come diventare infermiere prelevatore?
Come abbiamo già detto, l’infermiere prelevatore, non si occupa solo di eseguire prelievi venosi ma raccoglie diversi campioni biologici, e con diverse modalità a cui deve essere formato e addestrato a farlo.
Ad esempio l’infermiere che si occupa di prelevare i tamponi nasofaringei per la ricerca di virus (come il Sars-Cov-2 responsabile del Covid) o altri patogeni come i batteri, deve essere opportunatamente formato per essere sicuro di non causare complicazioni nel paziente o di non incorrere in errori e falsi negativi (sarebbe un grosso problema in un contesto pandemico!).
Per diventare un infermiere prelevatore che si rispetti, bisogna avere una salda manualità nella procedura di esecuzione di un prelievo venoso. Esperienza che si può coltivare solo con almeno uno/due anni di esperienza in reparto, seguito da colleghi esperti che ti aiutino a crescere in questa pratica.
Solo allora si può essere davvero pronti per farlo tutto il giorno; a meno che non vogliate farvi urlare contro da ogni paziente che passa dal centro perché state imparando su di loro!
Chi altro può eseguire prelievi venosi?
Per diventare un prelevatore, in genere, è necessario avere una laurea abilitante, tra le tante, al prelievo del sangue. E qui si scende in una questione delicata fatta di sentenze, abusi di professione e quant’altro.
Senza dubbio, in primis, le figure che possono eseguire prelievi venosi sono il medico e l’infermiere. Inoltre l’infermiere è l’unica figura sanitaria che può eseguire i prelievi in assenza del medico per le norme contenute nel vecchio mansionario DPR. n. 225 del 14/3/1974 e successive modifiche (poi abrogato) e, ancora, è l’unica che può eseguire prelievi a domicilio (oltre al medico).
Ma anche altre professioni hanno lottato o stanno lottando per il riconoscimento legale della possibilità di eseguire prelievi del sangue e raccogliere campioni biologici, come le ostetriche e i biologi.
Biologi e ostetriche possono eseguire i prelievi?
Ad esempio l’ostetrica, nel suo percorso formativo, è formata per eseguirlo, quindi in base ad una legislazione che non gli vieta apertamente di eseguirlo, può attualmente farlo. Difatti è comune vedere questa professionista eseguire prelievi al di fuori dell’ambito ospedaliero. Se possa configurare in reato di abuso di professione, questo è ancora una questione aperta.
Per i biologi invece, secondo Direttiva Sirchia, la possibilità di effettuare prelievi capillari e venosi è possibile previa partecipazione a specifici corsi formativi e altri requisiti da rispettare (ad esempio anzianità di servizio, possesso del BLSD, specializzazioni).
Qual è lo stipendio di un infermiere prelevatore?
Mediamente lo stipendio di un infermiere prelevatore si aggira sui 1000 al mese, questo per effetto del fatto che, l’infermiere che si occupa di prelievi è quasi nella totalità dei casi in regime di part-time (solitamente si eseguono fino a tarda mattinata e non di più).
Se svolta in regime di dipendente pubblico, il CCNL è intorno ai 1450€ che in previsione di un part-time di 24 ore a settimana comporta appunto uno stipendio intorno ai mille euro suppergiù. Contratti nel settore privato, invece, possono aumentare o addirittura diminuire di 200€: con situazioni in cui si hanno retribuzioni dai 1200€ (rari) agli 800€ (purtroppo, meno rari) al mese.
L’infermiere in libera professione, invece, ha una variabilità enorme sul proprio compenso, che dipende dalla sua esperienza, bravura, e potere contrattuale. Quindi non è possibile fare delle stime: che dipenderanno dagli accordi tra l’infermiere singolo e la struttura.
Oppure alcuni liberi professionisti, infermieri prelevatori a domicilio, possono avere accordi per singolo prelievo e, in questo caso, dipenderà da quanti prelievi sarà in grado di fare in una mattina, dal proprio giro. Ci sono infermieri che fanno decine di prelievi a domicilio e che guadagnano molto bene, perché veloci e con molta esperienza.
Come trovare lavoro come infermiere prelevatore?
Per trovare lavoro come infermiere prelevatore nel settore privato è necessario cercare tra gli annunci del proprio territorio, tutti gli indirizzi e i contatti dei centri analisi e punti prelievi che ci sono ad una distanza per te raggiungibile, e portare il proprio curriculum.
In molte zone d’Italia, in questi centri c’è molto turnover e si liberano spesso dei posti di lavoro, così che, anche tu potresti venire essere chiamato a lavorare in uno di questi.
Oppure puoi inviare il tuo curriculum agli studi associati infermieristici e affini, chiarendo che vorresti svolgere soltanto il lavoro di infermiere prelevatore: se ci fosse una posizione aperta, potrebbero prenderti in considerazione.
Per ultimo, potresti tenere monitorato sul web i sporadici annunci di lavoro e una volta trovati rispondere all’annuncio e inviare attraverso email il tuo curriculum. Alle volte funziona.
Cosa deve fare e saper fare un infermiere prelevatore?
Gli esami del sangue sono tantissimi, quindi sicuramente dovrà conoscere ogni singolo analita del sangue (es. creatininemia) e di altri campioni biologici (come la calprotectina nelle feci). Inoltre l’infermiere che lavora in un centro prelievi deve conoscere tutte le procedure di raccolta dei campioni e gli strumenti per il prelievo come le provette.
Quali argomenti deve conoscere un prelevatore?
Sperando di aiutarvi a raggiungere il vostro obiettivo, abbiamo raccolto in questa ultima parte dell’articolo tutti i nostri migliori contenuti sull’argomento. Con l’augurio che vi possano tornare sempre utili nella vostra nuova carriera da esperto infermiere prelevatore:
- Colore delle provette ed esami del sangue: azzurro, blu, giallo, viola, verde
- Procedura infermieristica per eseguire un tampone naso faringeo
- Urinocoltura: procedura infermieristica da catetere e da mitto intermedio
- Raccolta delle urine delle 24 ore: procedura ed educazione del paziente
- Curva glicemica o test orale di tolleranza al glucosio (OGTT): procedura infermieristica
- Esame delle feci: tutte le procedure infermieristiche per la raccolta dei campioni fecali
- Esame Citologico Espettorato: cellule neoplastiche, siderociti e asbesto
- Esame Citologico Urinario e procedura di raccolta delle urine
Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)
L’infermiere
Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi. Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.
Marilena Montalti, Cristina Fabbri | 2020 Maggioli Editore
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