Dl Liste d’Attesa, FNOPI: “Inizio di un percorso coraggioso”

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La FNOPI esprime grande soddisfazione per alcune disposizioni del decreto legge 73/2024, che rispondono a istanze da tempo sostenute dalla Federazione.

Durante un’audizione al Senato presso la Commissione 10a (Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale), la FNOPI, rappresentata dal consigliere nazionale Carmelo Gagliano (presidente dell’Ordine di Genova), ha discusso il Ddl di conversione in legge del Dl 73/2024, il quale mira a ridurre i tempi delle liste di attesa per le prestazioni sanitarie. Gagliano ha sottolineato l’importanza di superare il limite di spesa per l’assunzione di personale nel Servizio sanitario nazionale, auspicando che questa misura diventi strutturale e venga sostenuta con risorse adeguate.


“Queste misure – ha dichiarato Gagliano – sono da sempre sostenute dalla FNOPI e sono essenziali per valorizzare il contributo professionale degli infermieri nei percorsi di tutela della salute pubblica. La valorizzazione delle competenze specialistiche è cruciale per rispondere alla domanda di assistenza della popolazione fragile e affetta da malattie cronico-degenerative”.

Positivo anche l’assoggettamento delle prestazioni aggiuntive dei dirigenti sanitari e del personale del comparto sanità a una imposta sostitutiva del 15% sull’imposta sul reddito delle persone fisiche e sulle addizionali regionali e comunali.Queste disposizioni– ha aggiunto Gagliano –rendono più attrattivo per i professionisti sanitari l’esercizio di attività aggiuntive”.


Tuttavia, la FNOPI sottolinea che il decreto dovrebbe prevedere che tali compensi non siano considerati “concorrenti all’imponibile ai fini dell’esonero sulla quota dei contributi previdenziali di cui all’articolo 1, comma 15, della legge 30 dicembre 2023, n. 213”, per evitare che il beneficio fiscale sia in parte vanificato dalla perdita dello “sgravio contributivo” previsto dalla legge.

La FNOPI vede nel decreto un possibile inizio di un percorso coraggioso per prendere decisioni rilevanti sul futuro delle professioni sanitarie e, di conseguenza, sul benessere dei cittadini.

In questo contesto, la FNOPI ha evidenziato alcuni punti cruciali e avanzato proposte specifiche.


Un punto chiave riguarda l’infermiere di famiglia e comunità (IFeC), figura ritenuta essenziale per un modello sanitario centrato sul paziente e strategica per i nuovi bisogni assistenziali di una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche e degenerative. L’infermiere di famiglia e comunità può contrastare il fenomeno delle liste d’attesa grazie alle sue competenze nell’intercettare bisogni assistenziali inespressi, permettendo interventi precoci attraverso la rete sanitaria e sociosanitaria territoriale.

La FNOPI ha anche avanzato proposte fiscali. La legge di bilancio 2024 ha reintrodotto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali per i lavoratori dipendenti pubblici e privati, pari al 6% per retribuzioni imponibili mensili fino a 2.692 euro e al 7% per retribuzioni fino a 1.923 euro.


Attualmente, se un professionista si dedica a prestazioni aggiuntive usufruendo delle agevolazioni fiscali previste dal decreto-legge, rischia di perdere l’agevolazione sull’esonero contributivo. Questo potrebbe vanificare l’obiettivo della norma, per cui la FNOPI propone che i compensi delle prestazioni aggiuntive non siano considerati concorrenti all’imponibile per l’esonero contributivo previsto dalla legge 213/2023.

Un altro aspetto riguarda la tassazione agevolata per gli infermieri pensionati che intraprendono la libera professione, misura che sta contribuendo a colmare la carenza di personale nelle strutture sanitarie. Tuttavia, il cumulo dei redditi derivanti da lavoro dipendente e da prestazioni autonome espone gli infermieri a scaglioni fiscali molto alti. Questo rappresenta un deterrente per gli infermieri che potrebbero essere disincentivati dall’accedere alla libera professione, poiché i benefici economici vengono progressivamente azzerati all’aumentare del reddito imponibile.

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