Esiste davvero qualcuno, sul pianeta, che abbia creduto anche solo per un istante alla ‘conversione’ dei talebani verso un atteggiamento assai più tollerante verso l’emancipazione femminile…? Forse no.
E immaginando, con molta fantasia, che in qualche anfratto del globo vi siano o vi siano stati dei dubbiosi in tal senso, con ogni probabilità avranno smesso di esserlo leggendo l’intervista di Repubblica al portavoce dei talebani, Zabiullah Mujahid (VEDI).
‘Donne protagoniste’
“Vedo le donne protagoniste della società afghana. Abbiamo tantissime donne che lavorano negli ospedali, sono delle bravissime e valide infermiere” ha spiegato il leader afghano al giornalista.
Protagoniste sì, quindi… Ma non nei posti di potere: “Non come ministro, ma seguendo i comandamenti del Corano e sotto la legge della sharia le donne potrebbero, ad esempio, lavorare nei ministeri, nel corpo della polizia o, ad esempio, nella magistratura come assistenti”.
‘Formeremo un governo al più presto’
E intanto sembra che il nuovo esecutivo, spalleggiato da Russia e soprattutto Cina, a breve inizierà a prendere vita: “Formeremo un governo d’unità nazionale il più presto possibile. Vorremmo creare un governo snello con la metà dei ministeri di prima.
Abbiamo già trovato un’intesa con i mujahiddin ma il grande punto interrogativo rimane la nostra gente del Panshir. Purtroppo il dialogo non sta dando i frutti sperati. Ieri le forze di Ahmad Massud ci hanno attaccato due volte. Capite bene come il processo di pace da noi tanto auspicato si stia complicando. Per entrare nel governo abbiamo chiesto all’esercito del Panshir di arrendersi, altrimenti saranno schiacciati”.
‘Vogliamo buone relazioni con l’Italia’
Per ciò che concerne le relazioni diplomatiche col nostro paese, Zabiullah Mujahid ci tiene a sottolineare: “Lasciatemi aggiungere che vogliamo ristabilire buone relazioni con l’Italia, auspichiamo che il vostro Paese riconosca il nostro governo islamico.
Spero che questa intervista possa rafforzare le nostre relazioni diplomatiche e politiche, per favore, e che l’Italia riapra la sua ambasciata a Kabul. Il vostro è un Paese importantissimo per noi per la sua cultura e la storia della filosofia. Questo per noi è essenziale”.
Autore: Alessio Biondino
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