«È importante assumere infermieri con ogni mezzo»! Ma bandi e avvisi vanno deserti


Continuano i “flop” per quanto riguarda concorsi, bandi e avvisi vari per reclutare personale infermieristico. Perché se è vero che gli infermieri italiani sono troppo pochi, è anche vero che quelli che ci sono iniziano a non voler più lavorare nel pubblico a fronte di paghe da fame, turni da incubo, aggressioni continue e responsabilità da urlo. Soprattutto se a temp determinato…

Il nuovo buco nell’acqua è arrivato di nuovo da Udine (VEDI Il Gazzettino): l’avviso pubblico per soli titoli bandito dall’Arcs per coprire 515 posti a tempo determinato non ha fatto di certo sorridere gli organizzatori con numeri terribili.


Un emblematico esempio è indubbiamente fornito dall’Azienda Sanitaria Friuli Centrale, che potrà contare (sempre che tutto vada bene) su meno di un terzo degli infermieri che AsuFc avrebbe voluto reclutare. «Ma questa è una cifra che resta sulla carta fino a quando non li vediamo», spiega Afrim Caslli del Nursind. Che tuona: «In AsuFc secondo noi mancano almeno 700 infermieri».

Stefano Bressan, di Cisl Fp, altresì sottolinea: «È importante assumere gli infermieri con ogni mezzo, ma come ci aspettavamo per un bando a tempo determinato non c’è stata una gran partecipazione. Mi aspetto che nei concorsi a tempo indeterminato reperiremo un numero importante di infermieri per andare a sopperire almeno in parte le carenze di organico».


E in tutto questo, si avvicinano sempre di più le ferie estive, come ricorda Giuseppe Pennino (sempre di Cisl Fp): «Forse bisognerà fare chiarezza su come garantiremo il piano ferie, soprattutto se verranno autorizzate le prestazioni aggiuntive che in questo momento rappresentano per il personale infermieristico uno degli strumenti che permetterebbe di rispondere alle criticità di questo profilo».

Un sistema così, di fatto non può reggere. E per mantenerlo pubblico, come evidenziato da Andrea Traunero (Cisl Fp), servono assunzioni vere: «Ci deve essere una pianificazione delle assunzioni, perché assumere a gettone non aiuta il sistema pubblico a rimanere pubblico. Bisogna sedersi attorno a un tavolo non continuare con i proclami».

E intanto che si attende invano di udire, anche se in lontananza, la rassicurante tromba della cavalleria (ovvero assunzioni vere, stipendi degni, condizioni di lavoro accettabili e serie possibilità di carriera)… Qui arrivano gli indiani (VEDI)!

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Alessio Biondino