Del perché gli infermieri devono incominciare a riconoscere anche l’ecocardiografia tra gli strumenti indispensabili per avvalorare le proprie scelte assistenziali, e come riuscirci grazie ad un manuale di comprensione e interpretazione del referto ecocardiografico pensato per la categoria infermieristica.
Interpretazione infermieristica del referto ecocardiografico
L’idea che l’uso di strumenti come l’ecografo debba essere riservato esclusivamente ai medici è obsoleta e infondata. L’ecografia è una scienza e un’arte che può essere appresa e utilizzata efficacemente anche da professionisti sanitari non medici, come gli infermieri, per fornire un contributo prezioso all’assistenza sanitaria e alla cura del paziente. La convinzione che l’infermiere che utilizza la metodica ecografica rappresenti una minaccia per le competenze mediche deve essere superata.
Gli strumenti medici, come l’ecografo, non devono essere associati esclusivamente a una singola categoria professionale, ma utilizzati come mezzo per il beneficio del paziente, indipendentemente da chi li utilizza.
Nonostante gli infermieri abbiano dimostrato di essere in grado di coadiuvare i medici nell’utilizzo di diversi strumenti diagnostici, come l’elettrocardiogramma, l’ecografia rimane ancora un tabù in molti reparti. È ancora tollerata l’assoluta e pervasiva ignoranza dei responsabili dell’assistenza, persino riguardo il referto ecocardiografico più semplice.
Questo anacronismo deve essere superato, soprattutto nei luoghi dove la collaborazione tra medico e infermiere è sempre più necessaria: terapia intensiva, pronto soccorso e tutte le aree critiche. Ma anche nelle degenze di medicina interna e chirurgia, e persino sul territorio dove la telemedicina rappresenta il futuro dell’assistenza.
Per questo importante motivo è disponibile sia su Amazon che sul sito Maggiolieditore.it, il manuale scritto da Dario Tobruk in collaborazione con la redazione di DimensioneInfermiere.it.
Un manuale infermieristico per imparare a interpretare i referti ecocardiografici
Ecocardio Facile – Dalle basi all’essenziale
L’idea che l’utilizzo di strumenti come l’ecografo debba essere limitato solo ai medici è obsoleta e non fondata. Senza alcun dubbio l’ecografia è una scienza e un’arte che può essere appresa e utilizzata da professionisti sanitari non medici, come gli infermieri, per fornire un contributo prezioso all’assistenza sanitaria e alla cura del paziente.L’obiettivo di questo testo è quindi fornire le basi, la conoscenza e in qualche modo anche la cultura necessaria per fare sì che, al pari di altre metodiche, in precedenza di peculiare attività medica, anche l’ecocardiografia possa iniziare a far parte del corpus clinico-assistenziale dell’attività degli infermieri. Dario TobrukInfermiere specializzato in tecniche di ecografia cardiovascolare e medical writer; attualmente si occupa di Wound Care e Cure Palliative in ambito territoriale. Ha fondato e diretto il sito DimensioneInfermiere.it in collaborazione con la casa editrice Maggioli, con la quale ha anche pubblicato il volume ECG Facile: dalle basi all’essenziale.
Dario Tobruk | Maggioli Editore 2024
15.20 €
L’obiettivo del manuale “Ecocardio Facile”
L’obiettivo di questo manuale di ecocardiografia per infermiere è fornire le basi fondamentali, la conoscenza e la cultura necessaria affinché anche l’ecocardiografia possa entrare a far parte del corpus clinico-assistenziale degli infermieri.
Questo obiettivo ambizioso può essere raggiunto costruendo una solida conoscenza attraverso piccoli mattoni, come saper discriminare una frazione di eiezione (FE) normale o stimare la pressione venosa centrale (PVC) tramite l’ecografia. La PVC, infatti, è una rilevazione che aiuta l’infermiere a sviluppare la propria consapevolezza professionale, poiché “l’infermiere garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche” (D.M. 739/94).
Come l’infermiere decide di somministrare un anti-ipertensivo solo dopo aver valutato la pressione arteriosa del paziente o la frequenza cardiaca prima di un beta-bloccante, allo stesso modo dovrebbe riflettere attentamente sulla somministrazione di un dosaggio elevato di diuretico in base al valore della pressione venosa centrale, o sull’indicazione dell’attività fisica successiva a un trattamento chirurgico in presenza di una riduzione severa della frazione di eiezione.
Perché l’infermiere dovrebbe conoscere l’ecocardiografia?
Conoscere l’ecocardiografia è una competenza essenziale per l’infermiere, specie in ambiti come l’area critica e la cardiologia. Non si tratta solo di ampliare il bagaglio tecnico ma di dare maggiore efficacia all’intervento assistenziale stesso, contribuendo a ridurre il margine di errore e a migliorare la sicurezza e la qualità dell’assistenza. Questo approccio implica un passaggio fondamentale per la professione infermieristica: l’acquisizione di competenze avanzate. Di seguito approfondiamo le ragioni chiave:
- Parametrica e supporto alle decisioni cliniche: l’ecocardiografia permette all’infermiere di osservare in tempo reale lo stato cardiocircolatorio del paziente. Con una formazione adeguata, egli può riconoscere segni di patologie cardiache, riportando con precisione queste osservazioni al medico per decisioni tempestive.
- Ottimizzazione della terapia e valutazione degli esiti assistenziali: l’ecografia cardiaca aiuta a monitorare l’efficacia degli interventi. In un paziente con scompenso cardiaco, ad esempio, l’infermiere formato potrà valutare in modo dinamico la risposta alla terapia diuretica, permettendo aggiustamenti rapidi e mirati. Questo porta a una gestione del percorso assistenziale che non solo risponde alle necessità immediate, ma si dimostra proattiva rispetto agli esiti a lungo termine.
- Standard internazionale: nei contesti internazionali, gli infermieri svolgono già ruoli specialistici e utilizzano l’ecografia come parte integrante della valutazione clinica. Conoscere l’ecocardiografia avvicina l’infermiere italiano agli standard globali e lo rende competitivo in un sistema sanitario in rapida evoluzione, come quello che richiede sempre più l’utilizzo della telemedicina e del telenursing.
- Crescita professionale: la conoscenza dell’ecocardiografia apre la propria consapevolezza professionale a nuovi paradigmi, ampliando le prospettive di un’infermieristica che si evolve insieme alle innovazioni tecnologiche.
Se l’infermiere vuole davvero considerarsi un professionista intellettuale, deve agire di conseguenza, utilizzando strumenti come il manuale di ecocardiografia per infermiere ecocardio per migliorare continuamente la propria pratica clinica, e questo manuale è nato proprio per questo.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento