Come eseguire un Enteroclisma o clistere evacuativo: procedura infermieristica

Come preparare il paziente ed eseguire un clisma evacuativo efficace.

Dario Tobruk 13/12/21
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Indice

Scopo di un enteroclisma

FORMATO CARTACEO

Ecocardio Facile – Dalle basi all’essenziale

L’idea che l’utilizzo di strumenti come l’ecografo debba essere limitato solo ai medici è obsoleta e non fondata. Senza alcun dubbio l’ecografia è una scienza e un’arte che può essere appresa e utilizzata da professionisti sanitari non medici, come gli infermieri, per fornire un contributo prezioso all’assistenza sanitaria e alla cura del paziente.L’obiettivo di questo testo è quindi fornire le basi, la conoscenza e in qualche modo anche la cultura necessaria per fare sì che, al pari di altre metodiche, in precedenza di peculiare attività medica, anche l’ecocardiografia possa iniziare a far parte del corpus clinico-assistenziale dell’attività degli infermieri. Dario TobrukInfermiere specializzato in tecniche di ecografia cardiovascolare e medical writer; attualmente si occupa di Wound Care e Cure Palliative in ambito territoriale. Ha fondato e diretto il sito DimensioneInfermiere.it in collaborazione con la casa editrice Maggioli, con la quale ha anche pubblicato il volume ECG Facile: dalle basi all’essenziale.

Dario Tobruk | Maggioli Editore 2024

Materiale necessario per eseguire un clistere evacuativo

  • traversa e cerata;
  • apparecchio per clistere pluriuso o monouso: è composto da un contenitore con acqua a temperatura adeguata (37°-38°), un tubo irrigatore con un morsetto per aprire o chiudere l’irrigazione e una sonda rettale monouso;
  • lubrificante idrosolubile;
  • guanti monouso e dispositivi di protezione individuale come il camice o la visierina;
  • padella e/o sedia a comoda;
  • garze non sterili;
  • biancheria di ricambio;
  • occorrente per l’igiene personale;
  • asta fleboclisi o piantano per flebo;
  • termometro.

Procedura per l’esecuzione di un clistere evacuativo

  • Preparare anticipatamente il materiale necessario (diminuisce il rischio di errori e perdite di tempo).
  • Fornire alla persona le informazioni di competenza relative alla procedura (migliora la compliance).
  • Garantire il diritto alla riservatezza della persona (usare paraventi, chiudere la porta, allontanare parenti e persone estranee, ecc…).
  • Praticare il lavaggio sociale delle mani ed indossare guanti monouso, camice e visierina (diminuisce il rischio di contagio da materiale fecale).
  • Proteggere il letto con cerata e traversa.
  • Preparare la soluzione da irrigare secondo le disposizioni cliniche con temperatura tra i 37°- 38°C:
    • verificare la temperatura con il termometro;
    • inserire nel contenitore la soluzione;
    • aprire il morsetto del tubo irrigatore fino a riempire di soluzione interamente il tubo (far defluire il liquido nel lume per evitare che il volume d’aria comporti distensione addominale e fastidio).
  • Posizionare la persona sul fianco sinistro con arto inferiore destro flesso (facilita il flusso della soluzione e per gravità il fluido cadrà all’interno del colon).
  • Lubrificare l’estremità della sonda per circa 6 cm della sonda.
  • Introdurre delicatamente con movimento rotatorio la sonda nel retto per circa 6-7 centimetri seguendo la linea ano-ombelico, far respirare il paziente (rilassa il paziente e lo distrae dal fastidio).
  • Posizionare l’irrigatore sull’asta per flebo ad una altezza non superiore a 40-50 centimetri dall’ano.
  • Collegare la sonda all’irrigatore e aprire il rubinetto lasciando defluire lentamente la soluzione.
  • Durante l’irrigazione, rassicurare la persona ponendo attenzione al manifestarsi di qualsiasi evento non previsto o sintomo avverso.
  • Terminata l’infusione o quando il paziente avverte l’impellenza di defecare (in tal caso la quantità è sufficiente), rimuovere delicatamente la sonda, smaltirla e chiedere alla persona di ritenere la soluzione almeno per 10 minuti.
  • Posizionare la persona sulla padella o sulla comoda se presenta problemi di mobilizzazione, altrimenti accompagnarla al bagno.
  • Dopo l’evacuazione, garantire le cure igieniche alla persona.
  • Riordinare il materiale impiegato ed eliminare il materiale infetto monouso
  • Documentare sulla cartella infermieristica quanto effettuato ed eventi o dati da comunicare.

Cosa valutare alla fine del clistere evacuativo

Fonte e approfondimenti

Autore: Dario Tobruk  (seguimi anche su Linkedin – Facebook Instagram)

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