Epatite acuta nei bambini, cresce l’allarme. Il Covid è implicato?

L’epatite acuta di origini sconosciute che sta colpendo i bambini al di sotto dei 10 anni europei (e non solo), inizia a fare paura. Dopo i casi verificatisi in Scozia, Inghilterra e Spagna, infatti, ne sono stati segnalati altri in Danimarca, Irlanda, Olanda e anche negli Stati Uniti.

L’epatite dei bambini

Tutto è partito lo scorso 5 aprile dalla Scozia, quando è stato segnalato un anomalo aumento dei casi di infiammazione acuta (e grave) del fegato tra i bambini sani dovuto a cause ignote. Una settimana dopo, l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito ha comunicato che i casi erano molti e non solo in Scozia, una sessantina in tutto.

Riguardavano soprattutto piccoli dai 2 ai 5 anni e la cosa preoccupante era che alcuni avevano avuto necessità di un trapianto di fegato, evenienze assai rara in così tenera età.

Nei giorni seguenti sono stati attenzionati altri casi in Spagna e recentemente sono state segnalate altre infezioni in Danimarca, Paesi Bassi e Irlanda. Intanto in UK i casi sono saliti a 74 (49 solo in Inghilterra) e la malattia è comparsa anche in USA, con 9 casi segnalati in Alabama. Per ora, nessun caso risulta segnalato qui in Italia, ma il livello di attenzione è alto.

Le cause

Una cosa è certa: anche se un’origine infettiva è ritenuta come la più probabile, la “nuova” epatite dei bambini non sembra avere legami con quelle virali conosciute (A, B, C e E). E gli esperti iniziano ad avere sospetti iqualche sospetto fondato: il Sars-Cov2 è implicato?

Oppure è un adenovirus a giocare un ruolo fondamentale? Già, perché in alcuni dei piccoli pazienti sono stati trovati entrambi i virus. Per ciò che concerne il vaccino anti-Covid, al momento non è stato riscontrato alcun collegamento con la malattia.

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Alessio Biondino

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