Esame delle feci: tutte le procedure infermieristiche per la raccolta dei campioni fecali

Dario Tobruk 05/02/21
Quando parliamo di esami delle feci dobbiamo chiarire prima: quale esame stiamo eseguendo? Coprocoltura, ricerca dei parassiti intestinali, scotch test o ricerca del sangue occulto nelle feci? Ognuno di questi esami delle feci ha una procedura infermieristica da rispettare per evitare il rischio di errore. In questo articolo spieghiamo per ogni tipo di esame fecale la sua procedura specifica.

Esame delle feci: la procedura infermieristica in base al tipo di esame da effettuare

Considerazioni generali sulla raccolta di campioni fecali

Quando si preleva o manipola un campione fecale bisogna necessariamente rispettare le precauzioni standard di sicurezza e quindi indossare i DPI come guanti e occhiali. Il campione deve essere fresco e inviato subito in laboratorio. Se ciò non fosse possibile, quando previsto e indicato, deve essere conservato in frigorifero. Il campione deve essere etichettato con i dati del paziente e la data di prelevamento. Il campione non deve essere contaminato da nient’altro come acqua sanitaria, urine o carta igienica. Vanno utilizzati i contenitori adatti per ogni tipo di esame fecale.

Coprocoltura procedura infermieristica


Lo scopo della coprocoltura è ottenere un campione di feci, o un tampone rettale, per determinare la presenza di microorganismi infettanti presenti nel tratto intestinale come Salmonella, Shigella, Campylobacter, alcune specie di Escherichia e Yersinia. Il miglior campione di feci per la coprocoltura è quello diarroico, in fase acuta della malattia, raccolte in apposito contenitore.

La tecnica di raccolta della coprocoltura è molto semplice :

  • lavarsi le mani e indossare i guanti;
  • raccogliere il campione fecale attraverso la paletta, assicurandosi che il campione non sia contaminato da acqua sanitaria o urine; raccogliere la parte centrale della massa fecale senza toccare altre superfici;
  • inserire il campione nel suo contenitore;
  • togliere i guanti e lavarsi le mani;
  • etichettare il contenitore con data di raccolta e nome del paziente;
  • inviare immediatamente in laboratorio; se ciò non fosse subito possibile conservare in frigorifero per un massimo di 24 ore.

Se in caso non fosse possibile raccogliere il campione da una massa idonea è possibile utilizzare il tampone rettale per coprocoltura:

  • lavarsi le mani e indossare i guanti;
  • posizionare il paziente in decubito laterale e scoprire la zona;
  • inserire il tampone nell’ampolla rettale per massimo 5 cm;
  • ruotarlo delicatamente all’interno del retto contro le pareti per almeno trenta secondi;
  • estrarre il tampone e verificare che sia presente materiale fecale;
  • introdurre il distale del tampone nel terreno di coltura presente all’interno del contenitore;
  • assistere il paziente;
  • togliere i guanti e lavarsi le mani;
  • etichettare il contenitore con data di raccolta e nome del paziente;
  • inviare immediatamente in laboratorio; se ciò non fosse subito possibile conservare in frigorifero al massimo entro le 24 ore.

Sangue occulto nelle feci: la procedura infermieristica

Lo scopo della ricerca del sangue occulto nelle feci è quella rilevare la presenza di sangue non visibile ad occhio nudo, significativo di possibili lesioni del tratto gastrointestinale e che comporta stati di anemia cronica. L’esame va eseguito per almeno tre giorni consecutivi raccogliendo tre campioni fecali distinti.

Come si fa la ricerca del sangue occulto nelle feci? La tecnica di raccolta del campione è simile a quella per la coprocoltura tranne che il contenitore può variare in base al laboratorio e che la massa del campione deve rispettare le indicazioni del produttore.

Non è necessario conservare il campione in frigorifero ma solo in un luogo fresco a temperatura ambiente.

Esame parassitologico delle feci

La ricerca dei parassiti intestinali nelle feci ha lo scopo di rilevare protozoi patogeni come Entamoeba o la Giarda intestinalis. Alcuni parassiti intestinali si presentano ciclicamente nelle feci, per avere una valutazione ottimale della presenza o assenza di questi patogeni è necessario che i campioni fecali vengano raccolti in più giorni e su campioni diversi.

I campioni devono essere inviati subito in laboratorio, se non fosse possibile, conservarli per un massimo di ventiquattro ore in frigorifero. Verificare eventuale farmacoterapia che possa influire sull’intercettamento di questi organismi come antibiotici o olio di vaselina e segnalarla al prescrittore.

La tecnica di raccolta del campione è simile a quella per la coprocoltura tranne che nel contenitore è presente un liquido fissante come la formalina (trattare con cura in quanto cancerogena) e che il campione fecale deve essere della massa di una noce per essere validato.

La tecnica dello Scotch Test

Gli ossiuri sono dei parassiti che depongono le uova intorno all’orifizio anale durante la notte. Per rilevare le uova di Enterobius è sufficiente utilizzare una sezione di scotch trasparente.

La procedura dello Scotch Test va eseguita la mattina prima dell’evacuazione e prima dell’igiene intima. La tecnica è molto semplice:

  • lavarsi le mani e indossare i guanti;
  • posizionare il paziente in decubito laterale e scoprire la zona;
  • apporre dal lato adesivo nella zona dell’orifizio anale e imprimere per qualche minuto una leggera pressione;
  • applicare accuratamente lo scotch sul vetrino per l’esame microscopico;
  • identificare il campione con dati del paziente;
  • inviarlo in laboratorio;

Per il rilevamento degli ossiuri è spesso necessario ripetere l’esame per più giorni. Il campione non può essere conservato e va quindi inviato il prima possibile in laboratorio.

Autore: Dario Tobruk (Profilo Linkedin)

Fonti:

  • Wiki – Coprocoltura
  • L’infermiere – Manuale teorico-pratico per i concorsi e la formazione professionale – Marilena Montalti e Cristina Fabbri – Maggioli Editore – Maggio 2020 (X Edizione).
  • Pratica infermieristica Notes – 2°Ed. – di Myers e Hopkins – edizione Minerva Medica

L’infermiere

Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi.   Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.

Marilena Montalti, Cristina Fabbri | 2020 Maggioli Editore

34.00 €  32.30 €

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Dario Tobruk

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