FNOPI: “Assistente Infermiere? Non sostituirà nessuno e non è un ibrido: con lui gli infermieri cresceranno”


L’Assistente Infermiere, ovvero la nuova figura creata per sostituire (forse) i professionisti infermieri carenti in tutta Italia, si avvicina a grandi falcate. I due accordi messi a punto dal Ministero della Salute e diffusi lo scorso 8 agosto, infatti, hanno messo in moto il meccanismo per il necessario passaggio in sede di Conferenza Stato-Regioni.

Ma il tempo stringe e chi di dovere vuole sbrigarsi per spedire quanto prima in corsia chissà quanti pseudoinfermieri/toppa: in tal senso, per il prossimo 19 settembre sono state convocate due riunioni tecniche, a cui parteciperanno anche rappresentanti del ministero dell’Economia e delle Finanze.


Ma chi è l’Assistente Infermiere? Sostituirà per davvero gli infermieri sempre più carenti in tutto il paese? Trattasi di un ibrido o cosa? C’è il rischio concreto che il suo avvento possa finire di affossare ciò che resta della professione infermieristica?

La FNOPI rassicura tutti: «Non è una figura pensata con logica sostitutiva, come si evince dalla normativa in esame, ma che implementa e permette di rendere più appropriata la presenza infermieristica qualificata. È una delle risposte concrete messe in campo dalle istituzioni per affrontare le nuove criticità, i nuovi setting e i nuovi bisogni di salute».


Non rappresenta “un ibrido”, spiegano dalla FNOPI. Bensì l’evoluzione naturale delle precedenti figure di supporto, con più attività da svolgere in quadri di bassa complessità clinica. Quadri che restano sempre e solo attribuibili dall’infermiere, ovviamente formato in modo adeguato.

Ed è in questo panorama che, evidenzia la FNOPI, l’istituzione della suddetta figura arriverà in concomitanza delle lauree magistrali a indirizzo clinico abilitanti, che a quanto pare vedranno presto la luce.

«In tal senso – sottolinea la Federazione – ci aspettiamo un ultimo sforzo da parte del Ministero competente per completare il percorso di attivazione dei nuovi percorsi formativi».


Grazie all’Assistente Infermiere, spiegano ancora dalla FNOPI, spariranno tutte quelle “aree grigie” che oggi generano molta confusione in sanità. La sua, infatti, sarà una formazione codificata a livello nazionale e di cui gli infermieri saranno protagonisti. L’Assistente Infermiere risponderà unicamente e in maniera diretta all’Infermiere, che potrà finalmente realizzare una vera pianificazione dell’assistenza e dedicarsi alle sue reali competenze.

«La soluzione ai problemi dell’assistenza non può legarsi a una valutazione quantitativa della forza lavoro – conclude la Federazione Infermieri – limitata dall’inverno demografico che ci aspetta con il conseguente calo di giovani, ma deve essere risolta con l’innovazione dei modelli organizzativi.


E ci auguriamo che ciò porti, anche con l’azione dei sindacati, a una riqualificazione economica di tutti gli infermieri, con differenziazioni stipendiali legate ai modelli organizzativi che distinguano e premino saperi e competenze degli infermieri laureati, di chi conseguirà la magistrale con funzioni specifiche e, di conseguenza, di tutti quanti concorreranno a quella che è la nuova filiera assistenziale».

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Alessio Biondino

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