FNOPI: “Necessario innovare la professione infermieristica”


Lo ha detto la presidente FNOPI,Barbara Mangiacavalli, con un intervento alla Winter School 2024 di Motore Sanità di Cernobbio (VEDI Askanews): «È necessario rivedere l’organizzazione sanitaria allineandola alle evoluzioni tecnologiche, ma anche innovare le professioni, a partire da quella infermieristica, in ambito formativo, di esercizio professionale e di autonomia».


E ancora: «Spesso si tende a considerare l’innovazione come un costo o come qualcosa di futuribile, che attiene soltanto alle nuove tecnologie, ma se vogliamo assicurare l’universalità del Ssn e al tempo stesso rispondere nel migliore dei modi ai bisogni di cura delle persone, dobbiamo introdurre metodi e modelli che sappiano garantire scelte di innovazione sostenibile.


Inoltre lo sviluppo delle competenze relazionali digitali deve diventare parte dei percorsi formativi delle professioni di cura e in questo ambito la partecipazione della persona assistita del caregiver al processo di cura è un elemento centrale».


Tutto meraviglioso e sacrosanto, ma… Siamo sicuri che le aziende, la politica e la parte forte della nostra sanità (i Dominus…) vogliano davvero questa figura infermieristica tanto “innovativa”, che sicuramente non potrà/dovrà essere pagata solo con qualche spicciolo…? Purtroppo, guardando ciò che succede nel paese, da Nord a Sud, qualche dubbio sulla voglia di «rispondere nel migliore dei modi ai bisogni di cura delle persone»… ci assale.


Infatti, si sta facendo di tutto per far entrare nel Paese infermieri dalla dubbia professionalità (VEDI articolo “Nessun controllo sugli infermieri che arrivano dal Sudamerica”), ma soprattutto si stanno di fatto sostituendo i professionisti veri con altre figure in nome della carenza (VEDI Super OSS e Assistenti alla Salute “con funzioni infermieristiche”). D’altra parte, si sta facendo poco o nulla per migliorare l’attrattività professionale di una categoria in crisi totale.


Per non parlare poi dei programmi universitari che ancora oggi, in totale antitesi col concetto di “innovazione della professione”, insegnano con fierezza (VEDI L’azienda risponde: “Igiene e rifacimento letto? Abilità fondate su contenuti teorici ben definiti dalle Scienze infermieristiche”) e senza vergogna mansioni domestico alberghiere, spacciandole per scienza (degli effetti letterecci!).


C’è ancora molto da fare. In bocca al lupo a chi rimarrà (VEDI Studio FNOPI: il 59% degli infermieri è stressato, il 45% pronto a lasciare entro un annoFNOPI: “Altri 100.000 infermieri fuori dal SSN in 10 anni” e Mangiacavalli: «L’Italia rischia di essere un paese senza infermieri»).

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Alessio Biondino

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