La riforma a spesa pubblica, tra le tante, ha previsto la formazione di migliaia di posti di assistenti medicali per coadiuvare il lavoro e l’esercizio dei medici privati e liberi professionisti. Il costo: 200 milioni di euro a spese dei contribuenti.
“E’ un’appropriazione indebita di fondi pubblici a favore di persone che non hanno problemi finanziari visto che consultano medici privatamente” continua Amouroux.
Infermieri dimenticati, lo slogan.
Lo slogan non per nulla è “infermieri dimenticati“, decine di migliaia di infermieri francesi in sciopero nelle principali citta’ transalpine denunciano il disprezzo del governo Macron per la professione infermieristica. 660.000 infermieri chiamati allo sciopero da 16 sindacati diversi. In migliaia hanno risposto.
Professione infermiere: alle soglie del XXI secolo
La maggior parte dei libri di storia infermieristica si ferma alla prima metà del ventesimo secolo, trascurando di fatto situazioni, avvenimenti ed episodi accaduti in tempi a noi più vicini; si tratta di una lacuna da colmare perché proprio nel passaggio al nuovo millennio la professione infermieristica italiana ha vissuto una fase cruciale della sua evoluzione, documentata da un’intensa produzione normativa. Infatti, l’evoluzione storica dell’infermieristica in Italia ha subìto un’improvvisa e importante accelerazione a partire dagli anni 90: il passaggio dell’istruzione all’università, l’approvazione del profilo professionale e l’abolizione del mansionario sono soltanto alcuni dei processi e degli avvenimenti che hanno rapidamente cambiato il volto della professione. Ma come si è arrivati a tali risultati? Gli autori sono convinti che per capire la storia non basta interpretare leggi e ordinamenti e per questa ragione hanno voluto esplorare le esperienze di coloro che hanno avuto un ruolo significativo per lo sviluppo della professione infermieristica nel periodo esaminato: rappresentanti di organismi istituzionali e di associazioni, formatori, studiosi di storia della professione, infermieri manager. Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese? Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni. Le voci del libro: Odilia D’Avella, Emma Carli, Annalisa Silvestro, Gennaro Roc- co, Stefania Gastaldi, Maria Grazia De Marinis, Paola Binetti, Rosaria Alvaro, Luisa Saiani, Paolo Chiari, Edoardo Manzoni, Paolo Carlo Motta, Duilio Fiorenzo Manara, Barbara Man- giacavalli, Cleopatra Ferri, Daniele Rodriguez, Giannantonio Barbieri, Patrizia Taddia, Teresa Petrangolini, Maria Santina Bonardi, Elio Drigo, Maria Gabriella De Togni, Carla Collicelli, Mario Schiavon, Roberta Mazzoni, Grazia Monti, Maristella Mencucci, Maria Piro, Antonella Santullo. Gli Autori Caterina Galletti, infermiere e pedagogista, corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.Loredana Gamberoni, infermiere, coordinatore del corso di laurea specialistica/ magistrale dal 2004 al 2012 presso l’Università di Ferrara, sociologo dirigente della formazione aziendale dell’Aou di Ferrara fino al 2010. Attualmente professore a contratto di Sociologia delle reti di comunità all’Università di Ferrara.Giuseppe Marmo, infermiere, coordinatore didattico del corso di laurea specialistica/ magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede formativa Ospedale Cottolengo di Torino fino al 2016.Emma Martellotti, giornalista, capo Ufficio stampa e comunicazione della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi dal 1992 al 2014.
Caterina Galletti, Loredana Gamberoni, Giuseppe Marmo, Emma Martellotti | 2017 Maggioli Editore
32.00 € 25.60 €
Prima di iniziare il corteo, i responsabili dello sciopero hanno deciso di prendere le distanze dalla mobilitazione dei “Gilet Gialli” che da giorni sta capovolgendo la Francia.
Difficili condizioni di lavoro
Agli infermieri francesi non è proprio andato giù il completo disinteressamento del governo di Macron sulle loro condizioni di lavoro, sempre più difficili e motivo di precedenti manifestazioni.
Per i colleghi d’oltralpe quelle risorse andavano destinate a migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri francesi e riconoscere le competenze specialistiche invece di favorire il lavoro privato dei medici a spese del pubblico. Come discordare?
Leggi anche: In Italia? Ebbene, che sciopero sia!
Anche in Francia l’infermiere si sente sottovalutato
Gli infermieri francesi chiedono il riconoscimento dell’importanza del proprio lavoro attraverso l’approvazione delle competenze specialistiche. Riconoscimento richiesto a gran voce dall’evoluzione infermieristica in diversi paesi europei. Italia compresa.
Gli infermieri hanno buon dire sull’essere stati sottovalutati a sfavore di altre figure inspiegabilmente avvantaggiate: è stato concesso il diritto ai farmacisti francesi di vaccinare i propri clienti contro l’influenza senza che la loro laurea preveda interventi clinici.
Il silenzio di Macron sugli infermieri francesi
Infine, ciliegina sulla torta, motivo principale della rabbia dei colleghi infermieri francesi è stato l’assordante silenzio sulla professione infermieristica del presidente Macron nella riforma sanitaria francese: “La mia salute 2022” presentata precedentemente all’Eliseo.
Silenzio che ha portato migliaia di infermieri francesi a scioperare nelle principali piazze francesi. E gli infermieri italiani come stanno? Mal comune, mezzo gaudio?
Autore: Dario Tobruk (Facebook, Twitter)
- Fonti: ilNord.it, ilGiornale.it, Corriere.it
https://www.dimensioneinfermiere.it/ebbene-che-sciopero-sia/
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