A causa di alcuni furti in reparto, verificatisi presso la chirurgia generale dell’ospedale Fazzi di Lecce, gli infermieri hanno deciso di organizzasi ed effettuare delle ronde notturne col fine di individuare il malvivente e coglierlo sul fatto.
Da quanto si apprende (VEDI Quotidiano di Puglia), questa strategia, supportata anche dai medici e dagli operatori socio sanitari, si è resa necessaria dopo che nell’ultima settimana si sono verificati ben due furti all’interno dell’unità operativa, rispettivamente ai danni di un paziente e di un medico. A quanto pare il lestofante sarebbe solito entrare in azione nel cuore della notte, approfittando della scala antincendio esterna.
Qualche domanda ci sembra quantomeno lecito farcela: per quale motivo tocca proprio agli infermieri, professionisti intellettuali laureati con un mare di responsabilità, aggirarsi di notte alla ricerca dei ladri come dei detective improvvisati?
Quanti colleghi si allontanano dall’assistenza ai pazienti per espletare i suddetti controlli in quella che sembra una specie di far west?
Nel panorama sanitario attuale, fatto di carenze croniche e insostenibili di personale infermieristico, c’è davvero modo e tempo per giocare a guardie e ladri?
Gli infermieri, per status, non sono già abbastanza a rischio di prendere botte e di uscire traumatizzati dai propri turni di lavoro a causa delle violenze subite? È davvero il caso di mettersi anche alla ricerca di potenziali delinquenti?
Speriamo che questo improvvisato Arsenio Lupin a zonzo per le corsie leccesi venga al più presto individuato e fermato. Magari da chi di dovere.
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