“Non puoi sapere davvero dove vai, se non sai da dove vieni” (dal film Hitch con Will Smith).
Parliamone quindi: di fronte ad un nuovo codice deontologico, che intende portare l’infermiere verso il futuro della professione, alle volte è necessario guardarsi indietro.
Il giuramento degli infermieri “Florence Nightingale” (1893)
Prometto davanti a Dio, in presenza di questa assemblea, di vivere degnamente e di esercitare fedelmente la mia professione.
Mi asterrò da tutto ciò che può nuocere e non prenderò, né somministrerò consapevolmente alcuna droga nociva.
Farò tutto ciò che è in mio potere per elevare il livello della mia professione e farò uso riservato di tutte le informazioni personali che mi verranno confidate, nonché di tutte le situazioni familiari di cui sarò venuta a conoscenza nell’esercizio della mia professione.
Aiuterò lealmente il medico nel suo lavoro e mi dedicherò al servizio di coloro che mi verranno affidati per l’assistenza.
(redatto da un Comitato speciale, Scuola Farrand dell’Ospedale Harper, Detroit, 1893)
Se riflettiamo sul fatto che il giuramento di Ippocrate ha all’incirca 2400 anni, potremmo anche noi infermieri chiudere un occhio sulla forma del giuramento, al netto di laicità di fronte a Dio e ausiliarietà nei confronti del medico, e concentrarci su un contenuto comunque asciutto e chiaro che porta il professionista di oggi di fronte alla sua missione più importante: prendersi cura della persona assistita.
Il Giuramento degli Infermieri Italiani moderni
“Al momento di essere ammesso quale membro della professione infermieristica io consacro la mia vita al servizio dell’umanità,
consapevole dell’importanza e della solennità dell’atto che compio e dell’impegno che assumo,
GIURO
· di mettere la mia vita al servizio della persona umana;
· di perseguire come scopi esclusivi la difesa e il recupero della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
· di rispettare la vita umana in ogni circostanza dal suo inizio fino alla morte. In nessun caso abbandonerò il malato senza essermi assicurato della continuità delle cure e della sorveglianza che gli sono necessarie;
· di curare tutti i malati con uguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica. In tutti rispetterò la legittima libertà di coscienza;
· di offrire la mia leale collaborazione all’équipe sanitaria; di rispettare le prescrizioni mediche, eccetto nei casi in cui esse siano contrarie alla deontologia professionale o alla morale;
· di evitare, anche al di fuori dell’esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della mia professione. Di rispettare le colleghe e i colleghi, e prestare loro la mia assistenza morale e professionale;
· di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell’autorità competente, prestando la mia assistenza professionale a qualsiasi malato che ne abbia bisogno;
· di osservare il segreto professionale su tutto ciò che mi viene confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell’esercizio della mia professione o in ragione del mio stato. In ogni circostanza darò prova di grande discrezione;
· di aggiornare permanentemente la mia cultura generale e le mie conoscenze professionali.
Faccio queste promesse solennemente, liberamente e sul mio onore”.
Collegio IPASVI di Brindisi 2009
Ritroviamo in poche semplici frasi, in un giuramento degli infermieri moderno, tutto il contenuto etico e morale, che ci accompagna ogni giorno nel nostro lavoro così difficile e importante. Noi della redazione di DimensioneInfermiere.it crediamo sia essenziale riportare alla mente questi principi fondamentali, alle porte di un nuovo passo normativo che ci accompagnerà almeno per i prossimi 10 anni: il Nuovo Codice Deontologico.
Buon Lavoro a tutti!
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