Solo adesso che la sanità si avvicina a un inevitabile collasso, si sta facendo di tutto (o quasi…) per accaparrarsi infermieri, se necessario anche rubandoli alle altre regioni con offerte più o meno allettanti. Non si parla di offerte economiche degne, ovviamente. Bensì… Di altro.
Stavolta è il turno di FdI, che in Lombardia ha rispolverato una vecchia proposta della Lega: offrire case popolari a medici e infermieri per arrestare o quantomeno rallentare l’esodo verso la Svizzera. Secondo i consiglieri Marco Bestetti e Christian Garavaglia, quindi, basterebbe offrire particolari condizioni di accesso ai servizi abitativi pubblici per convincere gli infermieri ad andare in Lombardia o a rinunciare agli stipendi svizzeri.
La loro mozione, presentata in consiglio regionale e approvata all’unanimità dalla maggioranza di centrodestra al Pirellone. Come spiegato da Bestetti: «Con questo testo affrontiamo due emergenze sociali che presentano punti di contatto: il caro affitti e la difficoltà di reperire personale sanitario e sociosanitario.
In molte aree della nostra regione acquistare o affittare una casa per molti cittadini è difficile. Questa condizione si combina alle difficoltà del sistema sanitario regionale di reperire nuovo personale. Per questo è necessario continuare a promuovere politiche abitative che possano favorire la permanenza in Lombardia del personale sanitario e sociosanitario».
Non si è fatta attendere la risposta del Pd, che ha parlato di «rattoppo» e, tramite la consigliera Carmela Rozza, ha tuonato: «Se pensano di poter dare una casa popolare agli oltre 500mila dipendenti del comparto sanitario con una modifica normativa, prendono in giro i professionisti della sanità».
E intanto arrivano gli indiani.