“Era già uno schifo prima del Corona”. È con questo e con altri slogan assai più coloriti che gli infermieri dei policlinici tedeschi, da settimane, scendono in piazza in diverse città per protestare contro le condizioni di lavoro, la carenza di personale e gli stipendi bassi.
Stipendi bassi
Già, perché anche il sistema tedesco, investito dallo tsunami Coronavirus, ha mostrato evidenti limiti che i professionisti in piazza, provati dalla pandemia, non sono più disposti a tollerare.
Tanto che in molti fuggono via dalla professione e dagli ospedali proprio per questa insostenibile disparità tra condizioni di lavoro e trattamento economico.
Carenza di personale
Secondo gli infermieri, intervistati dal quotidiano Die Zeit, il Covid non è stato altro che un faro che ha illuminato a giorno la crisi del personale ospedaliero e delle terapie intensive tedesche. Un problema che, a detta dei sanitari, era già noto da tempo insieme a quello della disparità abissale tra il numero dei pazienti e quello degli infermieri (troppo pochi).
Le proteste, senza precedenti, sono state organizzate soprattutto dal sindacato Ver.di e non sono state viste molto di buon occhio dai cittadini. In molti, infatti, hanno giudicato come irresponsabile la scelta degli infermieri di abbandonare i propri pazienti proprio in un momento così delicato.
‘Nessuna compassione’
Il presidente dell’associazione degli ospedali universitari, Jens Scholz, ha addirittura accusato gli scioperanti di pensare solo ai soldi (e non agli assistiti), definendo la loro protesta un esempio di “scarsa lungimiranza e nessuna compassione per i pazienti”.
Fonte: Il Mitte
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