“Gli unici due emendamenti che abbiamo sostenuto alla legge di Bilancio 2022 e che fino in fondo sono stati portati avanti da senatori della maggioranza e dell’opposizione che ringraziamo, per poi sparire però nel nulla, riguardavano l’assegnazione-ponte, in attesa del contratto, di quell’indennità di specificità infermieristica promessa e finanziata nella legge di Bilancio dello scorso anno, ma mai assegnata ai professionisti e la possibilità di aumentare il numero di docenti-infermieri nelle università (oggi ce n’è uno ogni 1.350 studenti contro uno ogni sei di altre discipline) per poter poi incrementare con la giusta qualità il numero di infermieri la cui carenza è ormai un allarme sotto gli occhi di tutti”.
La carenza di infermieri si aggraverà
A denunciarlo è la Federazione nazionale degli ordini degli infermieri (FNOPI). Che ricorda come anche la Commissione Ue nel suo “State oh Health in the EU” abbia lanciato l’allarme: “L’Italia impiega meno infermieri rispetto a quasi tutti i paesi dell’Europa occidentale e il loro numero (6,2 per 1 000 abitanti) è inferiore del 25 % alla media UE. Vista la diminuzione del numero di infermieri laureati dal 2014, le carenze di personale in questo settore sono destinate ad aggravarsi in futuro”.
Il Governo aveva stanziato 480 milioni di euro per assumere circa 9.600 infermieri nel corso del 2021, ma… Secondo Agenas non se ne sono ‘trovati’ più di 3.000. E il bello è che secondo i calcoli dell’Agenzia nazionale dei servizi sanitari ce ne vorrebbero almeno uno ogni 2-3.000 abitanti, ovvero 20.000 o 30.000 in più.
Infermieri ignorati, altro che ‘eroi’
La FNOPI non ci sta: “Nulla di fatto quindi e nessuna considerazione nemmeno delle più banali e nessun tipo di apertura a una categoria di professionisti di cui a quanto pare i servizi sanitari non possono fare a meno, ma che in questo modo davvero non hanno alcun incentivo per mantenere il livello di impegno avuto finora nonostante le decine di morti e gli oltre 128mila contagiati da inizio pandemia, se non quello della propria responsabilità e della propria volontà di vicinanza con i cittadini che non lasceremo mai soli.
Né c’è alcun accenno a una soluzione che non ricorra al precariato per il periodo precedente a quando gli infermieri necessari a colmare la carenza potranno essere formati, nonostante le proposte da tempo avanzate dalla Federazione. Tutto ha un limite però.
E tutto questo segna un brutto episodio per la professione infermieristica, un brutto segnale che non è passato e non passerà inosservato davvero nemmeno a chi finora ha contato per la sua salute sugli infermieri.”
Attenti…
Il Governo sta tirando troppo la corda, quindi. Un intreccio di pazienza che, a breve, potrebbe spezzarsi. Suonano come incredibilmente beffardi, ora, gli auguri di Natale affidati ai social dal Ministro della Salute Speranza: “Buon Natale a tutti. Un pensiero particolare a chi sta male e ha bisogno di assistenza e a chi ogni giorno, anche nelle festività, si prende cura delle persone più fragili”.
Attenti… Che gli infermieri sono stanchi davvero.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento