Una breve guida al perfetto colloquio di lavoro per Infermieri.

Dario Tobruk 15/01/20
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In Italia o all’estero, un colloquio di lavoro per infermieri è ovunque una sfida difficile da superare. La richiesta di infermieri nel tempo, nonostante il lungo periodo di crisi economica che ci siamo lasciati alle spalle, non si è però mai del tutto arrestata.

Certo, al di fuori della Pubblica Amministrazione e dei grossi gruppi aziendali, è sempre difficile avere delle buoni condizioni di lavoro, soprattutto in Italia. Questo spinge molti nostri colleghi ad espatriare in Inghilterra e in Germania. C’è anche chi si spinge fino agli USA.

Inoltre, nonostante la Brexit la richiesta di infermieri in Inghilterra non accenna a diminuire. A causa di una cattiva gestione della formazione interna e di una popolazione locale non motivata al duro lavoro infermieristico, il bisogno di infermieri da inserire negli ospedali, cliniche e case di cura è sempre molto alto (così come abbiamo scoperto grazie alle nostre interviste). Queste carenze sono per l’appunto compensate da numerosi infermieri italiani e spagnoli che cercano lidi migliori dove praticare la propria professione.

Guida al perfetto colloquio di lavoro per Infermieri.

Per questo motivo per gli infermieri, saper condurre un colloquio di lavoro perfetto in italiano, inglese o addirittura in tedesco, è fondamentale.

Se sei un infermiere o aspirante tale, allora, non perderti le dritte utili a superare brillantemente il colloquio di lavoro (in italiano o in inglese) che ti porteranno a lavorare con profitto e soddisfazione nel tuo settore!

Per molti potranno apparire delle banalità, ma vogliamo comunque ricordare a chi non lo sapesse che queste indicazioni qui sotto elencate sono la base minima per avere un colloquio di lavoro quantomeno decente.

Studia l’azienda

Anche se gli ospedali e le cliniche sembrano tutte uguali, le persone al loro interno invece non lo sono. Ogni organizzazione, pubblica o privata, è mossa da diverse motivazioni. Conoscere queste motivazioni potrebbe farti entrare in sintonia con il responsabile della tua assunzione: studiati per bene il loro sito web e tutto quello che è inerente la restante comunicazione aziendale (social, vecchi articoli, interviste a dirigenti o dipendenti). Non dimenticarti di dimostrare di averlo consultato, manifestando così interesse verso l’azienda e la loro missione.

Preparati a rispondere

Tieni pronte delle risposte convincenti alle più classiche domande

  • “Perché vorrebbe lavorare qui?
  • “Perché vuole cambiare lavoro?”
  • “Quali sono i suoi punti di forza?”
  • “Quali sono i suoi difetti e come intendete migliorarvi?”
  • “Mi parli di lei”
  • “Quali obiettivi ha raggiunto fino ad oggi?”
  • “E’ soddisfatto/a della sua carriera finora?”
  • “Cosa la spinge a valutare questa offerta professionale”?
  • “Quali sono le sue aspirazioni e i suoi obiettivi a livello lavorativo?

Potrebbero chiederti se hai qualche domanda da porgli: fai domande aperte e che spronino il dialogo e l’apertura a quante più informazioni possibili, non chiedere di inquadramento e stipendio a meno che non siano loro a farlo.

Il lavoro all’estero

Questo Manuale propone una chiave di lettura utile ad interpretare le disposizioni di legge, gli accordi e le convenzioni internazionali, riguardanti la complessa tematica dei lavoratori all’estero. Con oltre 300 domande e risposte sul rapporto di lavoro estero, il testo è il frutto di una raccolta ragionata e sistematica delle questioni più dibattute, derivanti dalle esigenze reali dei lettori del blog e forum di FISCOeTASSE, il portale di riferimento in materia fiscale. L’opera tiene conto degli incentivi fiscali riconosciuti ai lavoratori operanti all’estero che rientrano in Italia e del Decreto sull’applicazione delle retribuzioni convenzionali(pubblicato in G.U. del 18 gennaio 2018) e relative istruzioni operative, contenute nella Circolare Inps n. 16 del 29 gennaio 2018. LUIGI RODELLA Consulente del lavoro. Da oltre vent’anni si occupa della gestione del “rapporto di lavoro estero”, collaborando con Istituti di formazione alla redazione di pubblicazioni, all’attività di formazione e di consulenza sugli expatriates. In importante Gruppo industriale italiano, ha ricoperto il ruolo di Responsabile di “Amministrazione dirigenti e compensation”. Successivamente, come professionista, ha assistito Commissari governativi alla definizione di processi di ristrutturazione, che prevedevano la cessione e la ricollocazione dei lavoratori in esubero.

Luigi Rodella | 2018 Maggioli Editore

42.00 €  33.60 €

Usa bene il linguaggio non verbale

Il 50% della comunicazione è linguaggio non verbale. Il corpo, i movimenti, le tue azioni parlano di te quasi più di quanto tu riesca a farlo con la sola voce. Una buona stretta di mano, sicura e decisa ma non violenta o nervosa, è ancora oggi un biglietto di visita formidabile. Piccole accortezze come sorriso e contatto visivo sembrano scontate ma troppe volte ci si dimentica che nelle buone impressioni tutto si gioca nei primi sette secondi. 

L’educazione, questa sconosciuta. Ad un colloquio è bene rivolgersi al referente dando del “Lei” nonostante il colloquio possa svolgersi in maniera informale e passare al tu soltanto sotto esplicita richiesta di quest’ultimo. Mai prendersi questa libertà, sul momento non ti accorgeresti di aver avuto una cattiva impressione ma potrebbe essere ricordato in fase di selezione del miglior candidato, e quello potrsti non essere tu.

Cerca di provare quanta più sincera curiosità, interesse ed entusiasmo. Non provare a fingere, non funziona! Se proprio non ti interessa il lavoro in cui ti stai candidando e fai il colloquio solo per sbarcare il lunario in attesa del lavoro dei tuoi sogni, cerca in questo obiettivo le motivazioni che ti servono per provare un minimo di interesse. Presentati con queste sensazioni di fronte al candidato, quel lavoro è il trampolino di lancio verso il vero obiettivo, sii grato di questo. Questo è il consiglio da un milione di dollari.

Questo è il minimo essenziale per un perfetto colloquio di lavoro per infermieri, quindi adesso non ci resta che augurarti il meglio. Buon lavoro!

 

Dario Tobruk

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