Ragionare sulla possibilità che persone gravemente disabili a livello sia fisico che mentale e persone anziane affette da malattie neuro-degenerative, come l’Alzheimer, possano godere del diritto alla soddisfazione sessuale, grazie all’impiego dei sex robot è l’argomento trattato nell’articolo della rivista NEU.
Difatti l’utilizzo di tali macchine, permetterebbe di dare spazio ai bisogni sessuali di molte persone, impossibilitate a provvedere in maniera autonoma al proprio appagamento, senza violare allo stesso tempo il diritto di ciascuno all’auto-determinazione.
Non intende offrire una conclamata giustificazione morale dell’impiego dei sex robot in casi come questi, poiché non tutte le problematiche morali rilevanti possono essere affrontate; ma avanzare, piuttosto, la proposta di una delle soluzioni, che renderebbe possibile soddisfare i bisogni sessuali più critici senza incorrere nella violazione dei diritti di qualcuno.
I sex robot possono essere uno strumento importante per esprimere ed esplorare le nostre fantasie sessuali più proibite, ma potrebbero anche essere usati per il trattamento dei sex offender e pedofili. Mettere in discussione i nostri pregiudizi nel confronti dei sex robot e che con chiarezza e ci aiuta a ragionare e riflettere su un futuro che è già presente, nella consapevolezza che i robot cambieranno il mondo e la nostra vita.
Continua la lettura dell’articolo su NEU la rivista dell’ANIN
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