Ieri, 24 ottobre, c’è stato il debutto per le matricole presso il Collegio Morigi di Piacenza, sede del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università di Parma, che a quanto pare non sta subendo un calo delle iscrizioni così importante come invece avviene in tutto il resto d’Italia (VEDI Piacenza Sera).
Il direttore delle Attività didattiche professionalizzanti del corso di studi in Infermieristica dell’Azienda Usl di Piacenza, Cinzia Merlini, è a dir poco entusiasta: «Abbiamo offerto come l’anno passato 120 posti e quasi sicuramente li occuperemo quasi tutti, il calo delle iscrizioni che ha interessato tutta l’Italia fortunatamente ha solo sfiorato l’ateneo di Parma.
Nelle tre sedi offriamo 330 posti e abbiamo avuto 324 domande come prima scelta, poco al di sotto della proposta, ma con le seconde scelte arriveremo a a 120 studenti a Piacenza. La professione infermieristica richiede sacrificio e si parla di calo di attrattività ma per ora non accade da noi, naturalmente è richiesto grande impegno, ma noi prepariamo a una professione meravigliosa».
Questi numeri, a quanto pare affetti da un leggerissimo calo, sono stati così commentati dalla presidente Opi di Piacenza Maria Genesi: «Dobbiamo tenere conto che diminuisce anche il numero di diplomati dalla scuole superiori, ma gli infermieri servono ancora nonostante non siano pagati come all’estero. Noi chiediamo come ordini che vengano riconosciute tutte le competenze che i nostri già hanno, lavorano infatti in reparti superspecializzati, con master e lauree che non sono riconosciute».
Ricapitolando: dopo la “vocazione” (VEDI articolo I relatori aprono l’anno accademico: «L’infermieristica è una vocazione». Ribatte Nursind: «Non siamo dei caritatevoli tuttofare»), questa “professione meravigliosa” di squattrinati richiede una buona dose di “sacrificio”. Attendiamo fiduciosi altri responsabili e relatori che, per chiudere finalmente il cerchio, parleranno di “missione”.
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