Immunoterapia: la corsa a ostacoli dei linfociti contro il cancro

Uno studio innovativo messo a punto dai ricercatori dell’Università del Minnesota Twin Cities descrive come l’immunoterapia possa essere decisiva non solo per alcuni tipi di cancro del sangue, ma anche nel tumore più solido e aggressivo.

Una risorsa inaspettata: immunoterapia

A differenza di chemioterapia e radioterapia, la terapia immunitaria è un tipo di trattamento nato per accrescere il potenziale del nostro sistema immunitario a tal punto da poter combattere il cancro.

Come ben sappiamo il nostro sistema immunitario è costituito da numerosi “soldati” ma molto spesso possiedono armi medioevali e non idonee a combattere un nemico così attrezzato.

L’immunoterapia ha l’obiettivo di creare cellule T citotossiche che non siano intrappolate in sabbie mobili, ma ingegnerizzate meccanicamente e più adatte a superare le barriere fisiche raggiungendo facilmente le cellule tumorali.

Insomma una buona opportunità per migliorare le terapie contro il cancro, come?

L’infermiere

Il manuale, giunto alla X edizione, costituisce un completo e indispensabile strumento di preparazione sia ai concorsi pubblici sia all’esercizio della professione di infermiere. Con un taglio teorico-pratico affronta in modo ampio ed esaustivo tutte le problematiche presenti. La prima parte concettuale ricostruisce l’organizzazione del mercato sanitario e affronta gli elementi tipici del processo di professionalizzazione dell’infermiere, a seguito delle novità della Legge Lorenzin n. 3/2018. La stessa parte evidenzia gli aspetti innovativi della professione avendo cura di offrire al lettore un’ampia panoramica sulle teorie del Nursing e l’utilizzo dei nuovi strumenti operativi. Al termine di ogni capitolo, test di verifica e risposte commentate permettono di verificare il grado di preparazione raggiunto e di allenarsi in vista delle prove concorsuali. La seconda parte applicativa prevede l’adozione di casi clinici quale strumento di attuazione della teoria alle procedure tipiche dell’assistenza infermieristica di base, specialistica e pre e post procedure diagnostiche, presentandosi come un validissimo supporto tecnico e metodologico all’esercizio della professione. Il manuale risulta essere uno strumento prezioso sia per lo studente sia per chi già opera nelle strutture sanitarie, in quanto offre al lettore la possibilità di valutare passo a passo le conoscenze acquisite attraverso la risoluzione dei test di verifica presenti alla fine di ogni capitolo e l’analisi motivata delle risposte. Nella sezione online su www.maggiolieditore.it, accessibile seguendo le istruzioni riportate in fondo al volume, saranno disponibili eventuali aggiornamenti normativi.   Cristina FabbriLaurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche. Laureata in Sociologia, Professore a contratto di Infermieristica, Università degli Studi di Bologna, corso di Laurea in Infermieristica-Cesena. Dirigente Professioni sanitarie Direzione Infermieristica e Tecnica Azienda USL Romagna, ambito Ravenna.Marilena MontaltiInfermiere, Dottoressa in Scienze infermieristiche e ostetriche. Master II livello in Ricerca clinica ed epidemiologia, prof. a.c. C. di Laurea in infermieristica, Università di Bologna. Responsabile Infermieristico Dipartimento Internistico, Azienda della Romagna Ambito di Rimini.

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Una corsa ad ostacoli

E se fosse solo la più banale della corsa olimpica ad ostacoli?
Come ci spiega Paolo Provenzano, autore senior dello studio, il tumore non è altro che un percorso ad ostacoli che il Linfocita T deve percorrere per raggiungere le cellule tumorali.

Le cellule T infatti riescono a penetrare all’interno dei tumori, ma non riescono a muoversi nella maniera più adeguata e sprecano energia poiché fortemente depotenziate rispetto alle cellule tumorali concorrenti.

Questo studio pone in essere la reale possibilità di creare cellule citotossiche T attraverso una modifica del genoma e di conseguenza del DNA cellulare in modo da renderle in grado di superare gli ostacoli posti in essere da una massa fibrosa tumorale scarsamente percorribile.

L’obiettivo finale è senza dubbio quello di ingegnerizzare cellule che nel territorio tumorale siano più veloci delle stesse cellule tumorali. L’utilizzo dell’ingegneria cellulare è sicuramente un approccio nuovo che potrebbe riservare nuove e soddisfacenti sorprese nei prossimi anni.

Conclusioni

In oncologia lo sforzo maggiore dal punto di vista terapeutico sta nel ricercare un miglior trattamento in termini di efficacia ma anche una maggior qualità di vita per i nostri pazienti.

L’immunoterapia è oggi, anche se non per tutti i tumori, un’arma in più nell’arsenale dell’equipe terapeutica per combattere il cancro. Infatti affianca in molti casi la chemioterapia, ma in altri è terapia essenziale nel suo approccio di risveglio del sistema immunitario che altrimenti risulta inibito dal tumore.

Studi come questo restituiscono speranza a chi ha perso un proprio caro, a chi lotta ogni giorno contro questo dramma, ma soprattutto a chi, come noi sanitari, è sempre esposto in questa relazione di cura e prendersi cura che risulta tra le più drammatiche perché coinvolge troppo spesso genitori, mogli, mariti, figli, strappati all’affetto dei propri cari ancor con belle speranze.

Autore: Antonio Vittorio Melis

Fonte scientifica:

  • Erdem D. Tabdanov, Nelson J. Rodríguez-Merced, Alexander X. Cartagena-Rivera, Vikram V. Puram, Mackenzie K. Callaway, Ethan A. Ensminger, Emily J. Pomeroy, Kenta Yamamoto, Walker S. Lahr, Beau R. Webber, Branden S. Moriarity, Alexander S. Zhovmer, Paolo P. Provenzano. Engineering T cells to enhance 3D migration through structurally and mechanically complex tumor microenvironments. Nature Communications, 2021; 12 (1).
  • https://www.sciencedaily.com/releases/2021/05/210514134222.htm

 

Antonio Vittorio Melis

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