In Brianza “non ci sentiamo infermieri in corsia, ma sui campi di guerra”


“Non ci sentiamo infermieri in corsia, ma infermieri in trincea”. Lo ha dichiarato Donato Cosi, segretario territoriale del Nursind. E a questo suo grido di allarme, a seguito dell’ennesima aggressione avvenuta recentemente nel pronto soccorso di Vimercate, si è unito quello degli altri professionisti proveniente dagli ospedali brianzoli. Così ha contattato immediatamente la direzione dell’Asst Brianza, rinnovando la richiesta, già avanzata a giugno, di un presidio di sicurezza stabile all’interno dell’ospedale (VEDI Monza Today).


“L’aggressione di un’infermiera da parte di un paziente in stato di ebbrezza è solo l’ultimo episodio di una preoccupante escalation di atti verbali e fisici contro il personale sanitario – afferma –. Questi episodi non solo mettono a rischio la vita dei lavoratori, ma compromettono anche il loro benessere psicologico.” Cosi denuncia le condizioni lavorative difficili in cui operano infermieri, medici e oss negli ospedali di Monza e della Brianza. Problematiche presenti già prima della pandemia e che l’emergenza sanitaria ha ulteriormente aggravato.


Il sindacalista sottolinea l’urgenza della carenza di personale e il sovraccarico di chi è in servizio, sottoposto a turni e ritmi estenuanti. Cosi evidenzia un altro aspetto alla base delle aggressioni: “Spesso, pazienti e familiari sfogano su medici e infermieri la loro frustrazione, senza comprendere le necessità e i tempi di attesa in pronto soccorso”, spiega. “Il problema non si limita alle aree di emergenza – continua Cosi –. Minacce, offese e, nei casi peggiori, aggressioni fisiche o danneggiamenti si verificano anche nei reparti, per lo più ad opera dei familiari dei pazienti ricoverati. Questa situazione è ormai insostenibile.


Cosi invita l’Asst Brianza e l’Irccs San Gerardo dei Tintori a segnalare alla Procura i casi di violenza e a costituirsi parte civile per proteggere i dipendenti aggrediti. Non si può più rinviare la sicurezza di infermieri, medici e oss – conclude –. Serve un tavolo di lavoro a cui intendiamo partecipare per trovare soluzioni concrete a un problema che è ormai diventato un’emergenza.”

AddText 11 04 11.16.07

Alessio Biondino

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