Una storia a lieto fine, una delle tante che denotano la preparazione dei nostri sottovalutati e assai poco riconosciuti operatori sanitari, è stata raccontata da La Nazione e arriva da Montecatini.
Il malore
Mentre si trovava nell’area del ritiro bagagli dell’aeroporto, un signore settantenne moldavo residente a Montecatini si è sentito male: dolore toracico, astenia, difficoltà respiratoria e sudorazione profusa. Niente di particolarmente rassicurante, insomma.
Per sua fortuna, però, presso il presidio medico al ‘Marconi’ coordinato al 118, vi era lei, Irene, un’infermiera della Croce Rossa. “Noi abbiamo l’ambulatorio proprio in quella sezione di Marconi. Così, quando il signore si è sentito male, ci sono venuti subito a suonare” ha raccontato l’infermiera.
Situazione grave
Che poi si è addentrata nei dettagli del soccorso: “Erano circa le 21 e quando sono uscita, assieme al mio collega, ho capito che la situazione era grave: il paziente era cosciente, ma non riusciva a parlare.
Ho chiesto al mio collega di andare a prendere una barella e un attimo dopo il passeggero si è accasciato tra le mie braccia. Era in arresto cardiaco. Un medico di Bazzano, in transito al Marconi, è intervenuto ad aiutarmi.
Con un defibrillatore abbiamo iniziato il massaggio cardiaco al paziente e poi lo abbiamo defibrillato: erano le 21,05 quando la sua attività cardiaca ha ripreso. Alle 21,10 ha ripreso conoscenza”.
Il lieto fine
E poi è arrivata l’ambulanza, che lo ha subitamente trasportato al Maggiore dove è stato sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica. Nessun danno neurologico.
“Ringrazio i medici per essersi subito occupati di mio padre. L’ho sentito con una videochiamata, stava meglio” ha spiegato la figlia, rassicurando tutti.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento