Infermiera radiata per aver mandato messaggi sessuali a paziente

Redazione 09/04/25

Un’infermiera di salute mentale accusata di aver inviato messaggi “sessuali” a un paziente con cui avrebbe pianificato una futura relazione è stata radiata dal servizio sanitario britannico.

Infermiera trattiene relazione sessuale con paziente

Rosie Pountney, infermiera specializzata in salute mentale, è stata radiata dal Nursing and Midwifery Council – l’equivalente del nostro Ordine nel Regno Unito – per aver intrattenuto una relazione sentimentale e sessuale con un paziente psichiatrico in cura in un ospedale dell’Essex..

La commissione disciplinare ha accertato gravi violazioni degli standard professionali, tra cui condotta sessuale inappropriata, disonestà e abuso del proprio ruolo clinico.

Tutto è iniziato nel febbraio 2022, quando un operatore sanitario ha trovato un messaggio della Pountney sul telefono del paziente, fatto che ha portato alla sua sospensione immediata. La donna aveva giustificato l’invio del proprio numero come gesto di supporto dopo un lutto vissuto dal paziente. Ma a distanza di un anno, il quadro emerso ha rivelato ben altro.

Nel marzo 2023, l’infermiera è stata interrogata nell’ambito di un’indagine interna. Si è dichiarata pentita e ha poi rassegnato le dimissioni dall’ospedale il 17 aprile.

Ma già il giorno dopo, durante un controllo casuale del cellulare del paziente, sono stati rinvenuti nuovi messaggi inequivocabili, conversazioni che possono essere definiti sexting, ovvero uno scambio di contenuti a sfondo sessuale, come foto, video, audio o messaggi, tramite cellulari e altri mezzi digitali.

Tra questi, uno in cui la Pountney scriveva che avrebbe “perso il lavoro” se la relazione fosse venuta alla luce.

Infermieri ingiustamente accusati da commissioni disciplinari?

Come infermieri crediamo che la relazione con il paziente debba essere scevra da qualsiasi secondo fine che non sia la cura e il prendersi cura. Ma se per qualsiasi altro motivo ti senti ingiustamente accusato o vorresti semplicemente conoscere i tuoi diritti in caso di contenzioso disciplinare, non possiamo che consigliarti il manuale di Mauro Di Fresco, infermiere, docente e avvocato dal titolo “Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie” Edizione Maggioli. Questo manuale offre una guida completa per conoscere e difendere i propri diritti professionali di fronte alla dirigenza e a un eventuale procedimento disciplinare.

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Le procedure disciplinari delle professioni sanitarie

La giurisprudenza ha voluto spiegare la relazione umana e contrattuale che lega l’operatore al paziente e viceversa, coniando un nuovo termine: contatto sociale. Le professioni sanitarie consistono in attività delicate, che purtroppo, ora più frequentemente, incidono nella sfera personale del paziente e soprattutto nei suoi interessi primari, come è appunto la salute. L’attrito che ne può derivare, al di là delle capacità di gestione del professionista, finisce spesso nel contenzioso, che dapprima viene affrontato dalla stessa Azienda sanitaria, alla quale interessa primariamente la soddisfazione dell’utente. Per questo motivo, il professionista si trova ad affrontare delle accuse di negligenza, di imperizia o di imprudenza che si sviluppano in molti modi ma che potrebbero incidere anche definitivamente sul suo futuro professionale. Lo stress, il senso di abbandono e di disarmo che investono l’operatore innocente durante le fasi disciplinari sono perlopiù prodotti dal timore di veder macchiata la propria reputazione con effetti deleteri sull’autostima e sull’eterostima. Inoltre, l’ignoranza del diritto disciplinare è un catalizzante della paura che impedisce al lavoratore di difendersi pienamente dalle accuse perché paralizza ogni possibilità di reazione. Quest’opera è stata realizzata per offrire alle professioni sanitarie un utile strumento di conoscenza e, quindi, di difesa. per comprendere pienamente le regole del sistema così da poterlo gestire in maniera produttiva e, comunque, nel senso della verità e della giustizia. La conoscenza del diritto impedirà una strumentalizzazione della procedura disciplinare affinché non diventi un momento di ritorsione e di punizione per fatti estranei alle accuse. Mauro Di Fresco Insegna Diritto Sanitario ai master infermieristici di I e II livello della Prima Facoltà di Medicina e Chirurgia di Roma. Alla Seconda Facoltà (Ospedale Sant’Andrea) insegna Diritto del Lavoro Sanitario al Corso di Laurea Magistrale in Infermieristica. È relatore di diversi corsi ECM di carattere nazionale, responsabile del link Diritto Sanitario nella rivistaLa Previdenzae scrive anche su Studio Cataldi, Diritto e Diritti, Infoius.it. È consulente legale nazionale di diversi sindacati che operano nel comparto Sanità e nella Dirigenza Medica oltre che in 52 Associazioni di pazienti.

 

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Secondo il rapporto del NMC, l’infermiera avrebbe mantenuto il contatto con il paziente tramite un secondo telefono fornito di nascosto, inviando anche immagini di nudo e messaggi a sfondo sessuale. Le comunicazioni avvenivano anche via social, senza alcuna giustificazione clinica.

Il comitato ha riconosciuto la totale fondatezza delle accuse e definito la condotta di Rosie Pountney come “profondamente incompatibile con l’esercizio della professione infermieristica”.

Le sue azioni, si legge nella sentenza, “hanno causato un danno emotivo diretto al paziente” e rappresentano una violazione grave della fiducia tra paziente e professionista. Scaduto il termine di appello, l’infermiera è stata ufficialmente cancellata dall’albo.

Redazione

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