Un clima di tensione, violenza, intimidazione, minacce, di cieca e a volte ipossica follia. È questo che si ritrovano a vivere gli operatori sanitari impegnati in prima linea contro la Covid, quando erogano le loro cure ai no vax più estremisti.
‘Non sei più sicura di quel che fai’
A descriverlo, al Corriere Fiorentino, è un’infermiera di pronto soccorso stanca e spaventata: “A volte hai paura, per la tua stessa incolumità. Perché un no vax che protesta, ti offende e minaccia di metterti le mani addosso, ti mette in discussione nel tuo lavoro, ti fa entrare l’angoscia solo per infilare un ago. Non sei più sicura di quel che fai”.
‘Non sei più capace di fare il tuo lavoro’
Già: lavorare sotto la minaccia di essere colpiti da un momento all’altro, non deve essere per nulla facile: “Quando ti avvicini con una siringa e ti senti dire una cosa del genere, la mano ti trema, non sei più capace di fare il tuo lavoro” spiega la collega.
‘Non sono casi isolati’
Che ci tiene a sottolineare: “Non sono casi isolati, ed è molto frequente sentirsi insultata, sentirsi dire che ci dobbiamo vergognare, che siamo parte di un sistema corrotto.
Ed è frequente trovarsi di fronte a pazienti che non vogliono essere curati, ma che sono in chiara ipossia e quindi non hanno la lucidità sufficiente per decidere per sé stessi. Così noi dobbiamo provare a curarli e succede anche che esploda la follia violenta”.
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