Infermiere Dirigente: una panoramica sulla dirigenza infermieristica

Giulia Vizza 09/04/21
Il professionista dirigente, secondo la Legge n. 43 del 2006 (art. 6) è un professionista in possesso di laurea specialistica/magistrale che ha esercitato l’attività professionale con rapporto di lavoro dipendente per almeno cinque anni, così anche l’Infermiere Dirigente.

Nello scenario attuale sono cambiati i bisogni di salute della popolazione, ma anche le necessità organizzative e le aspettative degli stessi infermieri: infermieri laureati, con dottorato di ricerca, master di I e II livello.

L’Infermiere Dirigente: una panoramica

Anche nell’area dirigenziale si è evidenziata la necessità di professionisti preparati e formati all’amministrazione dell’assistenza e a salvaguardia del sistema di salute di cui gli infermieri sono espressione di garanzia e qualità delle cure.

Etimologicamente parlando, dirigere significa “volgere verso una meta, avviare in una determinata direzione” oppure “indirizzare, guidare, regolare l’andamento, il funzionamento, lo svolgimento o essere a capo di qualcosa”: essere a capo nel senso di guidare e indicare la giusta via verso uno scopo condiviso per il bene di tutti.

Oltre all’evoluzione professionale e legislativa dell’infermiere dirigente è utile evidenziare anche alcune caratteristiche attribuibili ad un leader. Ciò che ci si aspetta da un buon dirigente è una grande capacità di ascolto e una comunicazione efficace.

La strategia comunicativa è una base necessaria al fine di ottenere la condivisione degli obiettivi e mantenere nel tempo livelli di qualità e performance. Gli infermieri dirigenti devono necessariamente affinare certe abilità che purtroppo non sempre fanno parte della formazione professionale, tantomeno di quella personale.

Il percorso legislativo della dirigenza infermieristica

La Legge n. 251/2000, conosciuta come la “Legge della Dirigenza”, è la norma che ha contribuito alla nascita della dirigenza nell’ambito infermieristico, ostetrico e delle professioni sanitarie. Riferendosi al professionista sanitario, si parla per la prima volta di:

  • capacità;
  • autonomia;
  • responsabilità;
  • capacità di prendersi cura del cittadino bisognoso di assistenza.

I criteri di riferimento della responsabilità infermieristica attengono ai contenuti dell’assistenza stessa acquisiti durante la formazione, ai doveri etico morali, alla pianificazione, attuazione e documentazione del processo di nursing nella realtà organizzativa.

Il sapere e saper fare si realizzano nell’attività di pianificazione degli interventi assistenziali, in un contesto in cui gli infermieri, protagonisti attivi del processo di nursing, ridefiniscono il proprio ruolo perseguendo valori condivisi di autonomia e indipendenza, consapevoli di rivestire un ruolo strategico all’interno dell’équipe multidisciplinare.

I concetti fondamentali della legge sono:

  • autonomia;
  • responsabilità.

Questo mette in difficoltà l’impianto tradizionale delle organizzazioni sanitarie, che presupponeva il principio gerarchico come fonte di regolazione dei rapporti tra medici e altri professionisti.

Approfondisci: Legge 251 del 2000: Istituzione del SITRA e Autonomia professionale

Management e Leadership infermieristica

Un dirigente infermieristico per governare con successo deve fare appello a competenze manageriali e capacità di leadership. È importante partire dal presupposto che il management e la leadership non sono caratteristiche “naturali”, bensì competenze da sviluppare in tutti i quadri dell’azienda sanitaria, per cui non si può non conoscere i concetti fondamentali.

Il termine management deriva dal verbo inglese “to manage” che letteralmente significa gestire, dirigere. In ambito sanitario il concetto di cultura manageriale è stato introdotto con il processo di aziendalizzazione che ha visto il suo avvio con D.L. 502/92 e 517/93.

Approfondisci: Legge 502/92 – Riassunto della prima riforma del Sistema Sanitario Nazionale

Il management o processo di aziendalizzazione non prende in considerazione l’aspetto gerarchico, infatti nel management moderno non esistono livelli di potere ma di responsabilità basate sulle competenze, che si sviluppano su tre livelli: tecniche, concettuali, gestionali.

Il manager, colui che è responsabile della gestione di risorse che gli sono state affidate, attraverso un processo continuo di crescita, riesce ad ottenere il massimo successo nel lavoro secondo gli obiettivi discussi, accettati e concordati.

Professione infermiere: alle soglie del XXI secolo

La maggior parte dei libri di storia infermieristica si ferma alla prima metà del ventesimo secolo, trascurando di fatto situazioni, avvenimenti ed episodi accaduti in tempi a noi più vicini; si tratta di una lacuna da colmare perché proprio nel passaggio al nuovo millennio la professione infermieristica italiana ha vissuto una fase cruciale della sua evoluzione, documentata da un’intensa produzione normativa.  Infatti, l’evoluzione storica dell’infermieristica in Italia ha subìto un’improvvisa e importante accelerazione a partire dagli anni 90: il passaggio dell’istruzione all’università, l’approvazione del profilo professionale e l’abolizione del mansionario sono soltanto alcuni dei processi e degli avvenimenti che hanno rapidamente cambiato il volto della professione. Ma come si è arrivati a tali risultati? Gli autori sono convinti che per capire la storia non basta interpretare leggi e ordinamenti e per questa ragione hanno voluto esplorare le esperienze di coloro che hanno avuto un ruolo significativo per lo sviluppo della professione infermieristica nel periodo esaminato: rappresentanti di organismi istituzionali e di associazioni, formatori, studiosi di storia della professione, infermieri manager. Il filo conduttore del libro è lo sviluppo del processo di professionalizzazione dell’infermiere. Alcune domande importanti sono gli stessi autori a sollevarle nelle conclusioni. Tra queste, spicca il problema dell’autonomia professionale: essa è sancita sul terreno giuridico dalle norme emanate nel periodo considerato, ma in che misura e in quali forme si realizza nei luoghi di lavoro, nella pratica dei professionisti? E, inoltre, come si riflettono i cambiamenti, di cui gli infermieri sono stati protagonisti, sul sistema sanitario del Paese? Il libro testimonia che la professione è cambiata ed è cresciuta, ma che c’è ancora molto lavoro da fare. Coltivare questa crescita è una responsabilità delle nuove generazioni. Le voci del libro: Odilia D’Avella, Emma Carli, Annalisa Silvestro, Gennaro Roc- co, Stefania Gastaldi, Maria Grazia De Marinis, Paola Binetti, Rosaria Alvaro, Luisa Saiani, Paolo Chiari, Edoardo Manzoni, Paolo Carlo Motta, Duilio Fiorenzo Manara, Barbara Man- giacavalli, Cleopatra Ferri, Daniele Rodriguez, Giannantonio Barbieri, Patrizia Taddia, Teresa Petrangolini, Maria Santina Bonardi, Elio Drigo, Maria Gabriella De Togni, Carla Collicelli, Mario Schiavon, Roberta Mazzoni, Grazia Monti, Maristella Mencucci, Maria Piro, Antonella Santullo. Gli Autori Caterina Galletti, infermiere e pedagogista, corso di laurea magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma.Loredana Gamberoni, infermiere, coordinatore del corso di laurea specialistica/ magistrale dal 2004 al 2012 presso l’Università di Ferrara, sociologo dirigente della formazione aziendale dell’Aou di Ferrara fino al 2010. Attualmente professore a contratto di Sociologia delle reti di comunità all’Università di Ferrara.Giuseppe Marmo, infermiere, coordinatore didattico del corso di laurea specialistica/ magistrale in Scienze infermieristiche e ostetriche dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, sede formativa Ospedale Cottolengo di Torino fino al 2016.Emma Martellotti, giornalista, capo Ufficio stampa e comunicazione della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi dal 1992 al 2014.

Caterina Galletti, Loredana Gamberoni, Giuseppe Marmo, Emma Martellotti | 2017 Maggioli Editore

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La leadership è la capacità di una persona, appunto il leader, di influenzare altre persone o gruppi di persone al fine di indirizzarle al raggiungimento di obiettivi dell’organizzazione utilizzando al meglio le proprie energie e abilità.

Spesso si parla di leadership infermieristica, con riferimento a tutti gli ambiti di intervento della professione: dall’ambito clinico-assistenziale, alla formazione, al settore della ricerca, ma soprattutto nell’ambito della dirigenza, nel quale sono da considerare leader i dirigenti/coordinatori che sanno guidare i loro collaboratori e creare un ambiente che li stimoli a dare il massimo.

La leadership dell’infermiere dirigente non è principalmente una serie di attività da svolgere, un “fare”, ma un “modo di essere”.  Questa consiste nel saper creare un mondo al quale le persone desiderano appartenere.

Prospettive Future della dirigenza infermieristica

Gli sviluppi futuri sono legati strettamente alla crescita professionale sia dal punto di vista manageriale che clinico-assistenziale degli infermieri, collegata alle nuove competenze e alle specialistiche per poter meglio sviluppare la continuità ospedale-territorio e i modelli di assistenza basati sull’intensità di cura e la complessità assistenziale.

Occorre una nuova classe dirigente intermedia (coordinatori, posizioni organizzative e direttori infermieristici) capace di rinsaldare il legame tra teoria e prassi e che con la forza di una nuova cultura sappia essere il vettore di un cambiamento.

L’infermiere del futuro deve:

  • adottare un comune linguaggio scientifico in tutto il territorio nazionale;
  • pianificare l’assistenza riferendosi ad un modello concettuale unico;
  • prescrivere interventi assistenziali di bassa complessità e discrezionalità e ad alta standardizzazione al personale di supporto;
  • valutare gli esiti del proprio operato;

In primis urge recuperare e rivalutare le basi normative, disciplinari e metodologiche del nostro campo di attività e responsabilità professionale per ricontestualizzare il ruolo della professione, desumendolo dai nuovi bisogni di salute della popolazione, nonché dal DM 739/94 e dalla L. 42/99.

Si corre il rischio di costruire una cultura clinica avanzata in una generazione di infermieri sempre più competenti e specializzati, ma su basi normative, disciplinari e metodologiche fragili. Gli infermieri dirigenti negli anni stanno acquisendo consapevolezza e nel futuro si intravede sempre di più la professione infermieristica inserita a livello decisionale e strategico nei sistemi di governo sanitario.

Autrice: Giulia Vizza (Facebook)

Fonti e Bibliografia:

  1. Goleman D. Emotional Intelligence. Rizzoli (Milano) 2011;
  2. Rocco, G., Affonso, D. D., Mayberry, L. J., Stievano, A., Alvaro, R., & Sabatino, L. The Evolution of Professional Nursing Culture in Italy: Metaphors and Paradoxes. Global qualitative nursing research. (2014);

Leggi anche:

https://www.dimensioneinfermiere.it/leggi-percorso-formativo-dellinfermiere/

Giulia Vizza

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