L’attrattività per la professione infermieristica è in caduta libera e non è più una novità: ad iscriversi al corso di laurea ci sono sempre meno giovani, i pochi infermieri che ancora ci sono non vedono l’ora di scappare, la politica seguita a sminuire il problema e a fare promesse che puntualmente non vengono mantenute, le aggressioni sul posto di lavoro sono oramai all’ordine del giorno, lo stipendio fa piangere e gli aumenti promessi fanno ridere i polli.
Eppure… Il deciso cambio di rotta che tutti auspichiamo non vuole saperne di apparire all’orizzonte. Anzi, sembra quasi che la politica, le università e le dirigenze delle aziende sanitarie stiano attuando scelte più o meno disperate (sempre e comunque votate al risparmio) come l’arrivo di infermieri da chissà quali paesi del mondo, la produzione di figure discutibili per soppiantare (di fatto!) gli infermieri come i Super OSS, la pubblicizzazione di attività di volontariato per far tornare i professionisti in pensione e addirittura l’aumento delle mansioni per la categoria!
E in questo triste clima, che non migliora affatto l’appetibilità della nostra sanità e della professione in oggetto, si cerca goffamente anche di rispolverare vecchi cavalli di battaglia con l’obiettivo di ricercare consensi e di convincere qualche anima pia ad immolarsi per il bene comune: compaiono su giornali e TV testimonianze strappalacrime in stile “La professione infermieristica è molto più di una carriera: è un modo di vivere dedicato al servizio degli altri” o “Ci sono pazienti a cui lavi anche i panni”, per non parlare dei continui appelli alla vocazione, alla missione e addirittura al sacrificio.
Ultimo, ma non meno importante, un bel video sulla TV pubblica per mostrare a tutti, cittadini, politici e addetti ai lavori, dei professionisti di terapia intensiva felici di guadagnare due soldi e di essere costantemente demansionati.
Avete capito bene: nell’ultima puntata di Presa Diretta (Rai3), si è cercato di accendere un faro sulla nostra professione. Cosa ne è uscito? Giudicate voi. Una professionista intervistata: «Il nostro lavoro è quello di monitorare costantemente la clinica del paziente. Osserviamo le pupille e ci prendiamo cura del paziente in tutto: quindi lo laviamo, gli facciamo il bagno a letto dalla testa ai piedi, noi facciamo anche la barba, tagliamo le unghie se necessario… Per me è quello che mi ha fatto decidere di fare l’infermiera: il paziente, cioè prendersi cura di lui».
Un’altra collega, alla domanda “Ti piace questo lavoro?”, risponde felice: «Tantissimo. Nonostante le difficoltà, nonostante gli stipendi bassi, però dà tante soddisfazioni. Quando vedi che riesci a farli stare bene, che riesci a mandarli a casa e… Alla fine, il bello è vedere loro poi con il sorriso e loro che stanno meglio».
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