Infermieri, angeli del Covid, a casa senza lavoro: “Trattati come spazzatura”

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Sono 29 i lavoratori tra infermieri e OSS che, dopo quattro anni di servizio, di cui due trascorsi a gestire l’emergenza Covid, si ritrovano improvvisamente senza lavoro. Dopo la fine della pandemia, erano stati distribuiti tra Gioia Tauro, Polistena e Locri, con un processo di stabilizzazione in corso che prometteva un futuro più sereno (VEDI Costa Viola News). E magari stabile. 


Purtroppo, nonostante la gravissima carenza di infermieri a livello nazionale, qualcosa è andato storto e ora ventinove famiglie si trovano in gravi difficoltà, senza alcuna certezza per il futuro. L’ASP ha comunicato che gli infermieri e gli OSS non verranno riconfermati, poiché il personale necessario verrà selezionato tramite una vecchia graduatoria di Cosenza.


«Ci trattano come sacchi della spazzatura» denunciano i lavoratori, «ci cacciano senza considerare il lavoro svolto, le specializzazioni acquisite e il danno economico alle nostre famiglie». Gli OSS non riescono a comprendere la situazione e chiedono l’intervento del Presidente Occhiuto: «Durante gli anni del Covid abbiamo rischiato in prima persona, ma tutto ciò non è servito a nulla. Venivamo considerati angeli, ma ora ci gettano via. Perché veniamo trattati così? Vogliamo solo poter svolgere il nostro lavoro».


Per quanto riguarda gli infermieri, questi hanno ottenuto una proroga fino a settembre, ma è probabile che non verrà rinnovata. Gli OSS, invece, dal primo luglio si trovano senza lavoro e senza spiegazioni. L’appello accorato dei lavoratori alla politica e alle istituzioni regionali è di intervenire per dare un futuro alle ventinove famiglie che ora vivono nella disperazione più totale, senza vie d’uscita da una situazione che ritengono ingiusta per il lavoro svolto, la professionalità dimostrata e il comportamento tenuto durante gli anni di servizio.

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Alessio Biondino

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