È accaduto oggi, davanti al Galliera di Genova: gli infermieri del pronto soccorso, provati da condizioni di lavoro oramai insostenibili, hanno inscenato un flash mob al grido di “non siamo numeri”, per sensibilizzare cittadini e politica sul svolto quotidianamente dal personale sanitario all’interno degli ospedali.
Come spiegato da Luca Mantero, delegato Fp Cgil Genova: «Con questo flash mob siamo infermieri invisibili, ci siamo stufati di essere dei numeri perché di fronte abbiamo delle persone, dei lavoratori, operatori con un’esperienza pluridecennale, che hanno fatto un percorso formativo, compreso quello del triage che consente ogni giorno di aprire i vari pronto soccorso, non vogliamo risultare anonime e andare alla ribalta delle cronache per le aggressioni o per attacchi social».
«Noi – continua il sindacalista – chiediamo rispetto e vogliamo esprimere la nostra voce, non solo per i lavoratori, ma anche per i cittadini perché la salute è di tutti, dobbiamo difendere la sanità pubblica a partire dai pronto soccorso, senza dimenticare i percorsi interni dell’ospedale e delle mancanze del territorio. Non vogliamo più pagare le nefandezze delle politiche sanitarie nazionali e regionali, vogliamo far conoscere ai cittadini il nostro punto di vista e soprattutto fargli capire che tutti i disguidi e le cose che sopportano non sono dipendenti dalla nostra volontà».
Anche Marco Vannucci, segretario generale Uil Fpl Genova, è sulla stessa lunghezza d’onda: «Le condizioni proibitive alle quali sono sottoposti le lavoratrici e i lavoratori del pronto soccorso del Galliera portano ad un esaurimento psicofisico e alla fuga dalla professione. Bisognerebbe avere più rispetto per coloro i quali ogni giorno prestano servizio per la comunità» (VEDI La Repubblica).
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